La salute in pillole

Arresto cardiaco

di Barbara L.G. Sordi

Che cosa è?
L'arresto cardiaco (più correttamente arresto cardiaco improvviso), come dice la parola stessa, altro non è che il blocco dell'attività cardiaca dovuta a un deficit degli impulsi elettrici che la regolano: nessun battito, nessuna contrazione (sistole) o rilassamento (diastole) ventricolare. L'arresto cardiaco provoca nell'immediato perdita di coscienza e assenza di polso, cioè di battito cardiaco appunto.La mancata attività del miocardio causa disfunzioni a livello di sistema sanguigno, annullando la circolazione di sangue. Evento gravissimo perché non permette la sua ossigenazione e può provocare danni permanenti ad organi vitali (cervello in primis). L'ipossigenazione del cervello è la causa principale di morte per arresto cardiaco.Fortunatamente l'arresto cardiaco può essere reversibile, grazie ad una corretta rianimazione è possibile far riprendere l'attività miocardica.

Quali sono le cause?
E' necessario anche fare un distinguo tra arresto cardiaco improvviso e attacco cardiaco. Il primo abbiamo già detto è la mancanza di impulsi che provocano contrazioni nell'area ventricolare cardiaca. Il secondo invece non è assolutamente improvviso e viene provocato da ostruzioni che lentamente danneggiano il tessuto miocardico. Questa precisazione è necessaria per sottolineare che un arresto cardiaco improvviso è un evento non prevedibile nella maggior parte dei casi, che può colpire chiunque, giovani o anziani, uomini o donne, indistintamente. Senza che necessariamente esistano patologie specifiche. Molti casi di cronaca spesso riportano di episodi di arresti cardiaci avvenuti a giovani sportivi, a cui mai era stato diagnosticato nulla.Detto questo in realtà ci sono dei campanelli di allarme che possono fare presagire un arresto cardiaco, come ad esempio un precedente episodio di arresto. E' importante sottolineare che chi è sopravvissuto ad un arresto cardiaco è ad alto rischio di averne un altro.Altri possibili fattori di rischio arresto sono naturalmente le aritmie cardiache, non quelle in forma leggera, bensì quelle più gravi: brachicardia (frequenza cardiaca lenta), tachicardia (frequenza cardiaca alta), dissincronia (frequenza caotica o asincrona). Generalmente l'arresto inizia proprio con una fortissima tachicardia  ventricolare (TV) che manda in tilt il sistema di trasmissione degli impulsi elettrici, con fibrillazioni ventricolari (FV), che permettono al cuore di contrarsi e rilassarsi.Anche coronopatie e cardiopatie a lungo andare possono causare arresti cardiaci.E' possibile dunque dire che l'arresto può avere cause sia congenite sia meccaniche, cioè provocate da ostruzioni estranee che impediscono il regolare flusso di sangue verso il cuore (emboli).

Quali sono i sintomi?
Come già detto l'arresto cardiaco spesso sopravviene senza sintomi o segni clinici che lo anticipano, in maniera totalmente improvvisa. Talvolta si può manifestare attraverso i sintomi della patologia o evento, insomma delle cause meccaniche e non, che lo hanno provocato. Quindi con  vertigini, palpitazioni, dispnea, sudorazione, svenimento e alcune volte anche con dolore al braccio sinistro. Quali sono gli effetti?In seguito ad un arresto cardiaco nell'immediato c'è perdita di polso, seguita da perdita dei sensi e da insufficienza respiratorio. Come abbiamo accennato, l'arresto provoca la mancanza di ossigenazione al cervello, e più tempo passa tra arresto e rianimazione maggiori saranno i danni subiti da quest'organo. Con il rischio di gravissime lesioni e danni permanenti. E' quindi importantissimo intervenire il prima possibile, entro pochi minuti dall'evento. Se la rianimazione fallisce l'arresto porta alla morte biologica per apossia (mancanza di ossigeno).

Come si previene?
La prevenzione è naturalmente molto difficile, non essendo l'arresto una vera e propria patologia quanto una conseguenza , un sintomo, di altre problematiche. Per poterlo prevenire è fondamentale la diagnosi precoce di quelle patologie che potrebbero causarlo (aritmie, cardiopatie, ecc.). Tolte le cure farmacologiche che potranno curare solo le cause ma non l'arresto in sé e per sé (solo la rianimazione può fare qualcosa) , vale sempre e comunque la regola dei buoni stili di vita. Niente fumo, niente alcool, poco stress fisico ed emotivo, esercizio fisico ed una sana alimentazione.

Quali sono le cure?
E' un evento improvviso e inaspettato, dunque è molto importante intervenire in maniera tempestiva con defibrillatore o, in mancanza, con un intervento manuale (RCP, la rianimazione cardiopolmonare, cioè il massaggio cardiaco e respirazione bocca-a-bocca). Naturalmente per entrambe le manovre è necessario avere una preparazione minima sulle modalità di esecuzione, non è necessario essere medici o paramedici. Chiunque, seguendo un corso di Pronto Soccorso, può praticare entrambe le manovre. 



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