Cos’è e come si manifesta la vitiligine

di Nicolina Leone - La vitiligine è una patologia singolare, perché non è scatenata da fattori esterni o da attacchi virali o batteriologici che giungono all’interno dell’organismo, ma si tratta di una manifestazione deficitaria del sistema immunitario.

In pratica succede che il nostro sistema immunitario scambia i melanociti per agenti esterni e li combatte fino a neutralizzarli.

I melanociti sono le cellule che producono la melanina, la sostanza che rende il colorito della pelle uniforme, inoltre, maggiore è la quantità di melanociti e più scura è la pelle dell’individuo.

I popoli nordici hanno una percentuale minori di tali cellule rispetto alle razze mediterranee, come questi a loro volta ne hanno meno rispetto ai popoli africani e afro-americani.

I melanociti, non influiscono solo sul colore della pelle, intervengono anche nella colorazione dei capelli e della peluria, infatti, spesso si parla di “ipomelanosi circoscritta genetica”, con riferimento alle depigmentazioni di pelle e peluria.

Vediamo nella specifica cosa accade, quando non è un difetto cromosomico, succede molto di rado, alla nascita è tutto perfettamente a posto, la patologia si sviluppa nel tempo, può apparire nell’infanzia come nell’adolescenza o in età adulta.

Il meccanismo non è chiaro, si sa solo che ad un certo punto il sistema immunitario, forse a causa di un forte stress psico-fisico, inizia ad attaccare i melanociti, non riconoscendoli più come appartenenti all’organismo, durante la fase di attacco, però, accade una cosa straordinaria, alcuni melanociti soccombono, altri, riconoscendo il pericolo fingono di essere morti e restano in letargo anche per anni, fino a quando, in virtù di non si sa quale mistero, si risvegliano e ricominciano a produrre melanina.

Nell’insieme, quelli che perdono la battaglia sono in percentuale maggiore ed è in quelle zone circoscritte che scompare il colore naturale della pelle.

Non sempre si nota subito, soprattutto se il processo avviene nei mesi freddi, la patologia si manifesta, poi, alla prima esposizione ai raggi solari, perché la melanina reagisce alla luce solare e quindi s’incominciano a vedere le prime macchie bianche, di misura variabile a secondo del tipo di attacco svoltosi all’interno.

                     Le ipotetiche cause sulla comparsa della vitiligine

Appelliamo le cause, come ipotetiche, giacché come già accennato, non si hanno certezze ma solo teorie.

  • Possibile predisposizione genetica anche in linea alternata, non necessariamente da genitore a figlio, anche un avo può trasmettere il deficit in forma dormiente che poi improvvisamente si risveglia.
  • Difetto autoimmune come citato sopra.
  • Possibile problema derivante dai melanociti i quali si espongono troppo e quindi subiscono l’attacco. (teoria fantasiosa ma espressa da luminari della scienza)
  • Stress ossidativo, dovuto a una produzione eccessiva di periossido d’idrogeno a livello del derma, ciò comporta una maggiore presenza di un enzima chiamato catalase che a sua volta è preposto all’eliminazione del periossido in esubero lasciano come risultato una quantità superiore alla norma  di acqua e ossigeno, nel qual caso intervengono i linfociti per eliminare il pericolo circoscritto compresi i melanociti.
  • Contatto costante con agenti chimici usati per le pulizie domestiche e l’igiene personale, nello specifico l’agente incriminato è il fenolo.
  • Disfunzione tiroidea, pare possa concorrere come causa scatenante, insieme con altre patologie come il lupus, l’anemia perniciosa e l’alopecia.

          Diagnosi e soluzioni sulla vitiligine

Con la comparsa delle prime macchie è opportuno rivolgersi al dermatologo che ha a disposizione diversi mezzi diagnostici per accertare la presenza della vitiligine.

Dopo l’anamnesi per accertare se ci sono altri casi nella linea genealogica, il dermatologo prescrive un prelievo per testare il buon funzionamento della tiroide e sapere il numero esatto di globuli bianchi presenti nel sangue, inoltre sarà sua cura accertare anche in che misura sono presenti gli anticorpi antinucleo.

Un ottimo sistema diagnostico è l’uso della lampada di Wood, essa emette una luce nera che fa risaltare le zone della pelle che difettano di melanina.

Eseguito il quadro generale della patologia, si può impostare una terapia che varia a secondo del caso. Premesso che, la terapia non è risolutiva e difficilmente efficace si può comunque tentare e sperare in una risposta positiva del soggetto. Va inoltre detto che una cura del genere va somministrata per almeno due anni, anche se in molti casi i risultati sono visibili dopo tre mesi di terapia, è altresì vero che anche se dopo i due anni canonici si ottiene un buon risultato, bisognerà seguire ciclicamente la terapia.

Le soluzioni maggiormente accreditate al momento sono:

  • Puva, mix di terapia orale e topica a base di cortisone e psoraleni che prevede l’esposizione al sole o ai raggi UVA artificiali, dopo due ore dall’assunzione del farmaco e l’applicazione della crema.
  • Raggi UVB
  • Laser ad eccimeri, è impiegato solo sulle macchie ed emette un fascio di raggi UV molto concentrato, non è previsto dal Servizio Sanitario Nazionale e ha costi elevati.
  • Innesti di pelle pigmentata che permette la naturale ripigmentazione dell’area trattata.
  • Pomata pseudocatalase, non è disponibile in Italia, solo in Germania, ha costi elevati e dopo l’applicazione deve seguire una seduta di fototerapia a raggi UVB.
  • V-Tar, trattasi di una sostanza a base di catrame derivato dal carbone, è un antinfiammatorio, antiossidante e un ottimo fissante per la pelle, richiede una sola applicazione a settimana ed è prescrivibile con ricetta convenzionata.

 

Rimedi e alternative

Naturalmente per ogni patologia conosciuta, fin dall’antichità ci sono stati medicamenti naturali, anche oggi la fitoterapia propone soluzioni alternative, trattandosi però di una patologia autoimmune è consigliato un colloquio con un terapeuta omeopatico di elevata esperienza.

A livello puramente casalingo l’unica cosa da fare sempre, è mantenere la pelle ben idratata, sia dall’interno sia dall’esterno, per questo si rivela utile un prodotto estratto dalle foglie di ulivo che pare abbia anche proprietà antiossidanti oltre che idratanti e nutritive.

 

Ultime news

Una ricerca multicentrica che ha visto impegnati ricercatori di diverse Nazioni, fra cui il nostro Istituto San Gallicano di Roma, ha sottoposto centinaia di pazienti affetti da vitiligine, allo screening del genoma,

affermando la teoria secondo cui, alcuni geni potrebbero essere una probabile causa della manifestazione di depigmentazione della pelle…

La ricerca, ancora in atto, lascia aperte molte possibilità di evoluzione sullo studio dei geni FOX-1 in correlazione con alcuni tipi di proteine.



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