La salute in pillole

BAMBINI PLUSDOTATI - COME RICONOSCERLI E VALORIZZARLI AL MEGLIO

   
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27 gen. (Laura Tirloni)









Di Laura Tirloni



Non sono pochi i genitori che rilevano nei propri figli delle doti particolari e dei talenti unici. Alcuni arrivano addirittura a pensare di avere a che fare con un bambino prodigio, un piccolo genio in erba.



In realtà la plusdotazione (così viene chiamata) è piuttosto rara e può essere valutata da specialisti attraverso l'uso di test specifici.



Ma quali segnali sono davvero utili per evidenziare la reale presenza di doti fuori dal comune in un bambino?



In linea generale, un bimbo plusdotato tende a conservare ricordi e informazioni per lungo tempo, possiede un'ampia gamma di interessi, tende a scrivere e a leggere in anticipo rispetto ai bambini della sua età, e senza un insegnamento diretto, mostra una propensione naturale e unica verso la musica e l'arte, può estraniarsi dal mondo per concentrarsi a lungo su qualche pensiero o ragionamento di suo interesse, possiede un ricco vocabolario, mostra una certa attenzione ai dettagli, è particolarmente esigente da se stesso ed autocritico, comprende facilmente concetti complessi, anche ragionando in astratto.



Se in alcuni casi, dunque, è la voce del cuore a parlare, in altri il genitore è davvero di fronte a capacità fuori dal comune, straordinarie, che rendono un bambino un piccolo genio.



Una volta evidenziate queste caratteristiche, qual è il modo più corretto di gestirle e di rapportarsi adeguatamente con un figlio più intelligente della media e con capacità cognitive precoci rispetto ai coetanei?



Purtroppo non è raro che la plusdotazione venga confusa con diagnosi negative come la sindrome da deficit di attenzione, l'iperattività, i disturbi dell’apprendimento e addirittura dello spettro autistico.



I bambini plusdotati – circa il 5% circa degli studenti – rischiano infatti di annoiarsi durante le normali lezioni in classe, trovando troppo facili e poco stimolanti gli esercizi scolastici, quindi tendono a distrarsi durante la lezione, magari disturbando, si estraniano, sentendosi spesso 'diversi' dagli altri, con una conseguente compromissione dell'autostima. Difficili da individuare, soprattutto da parte di insegnanti non adeguatamente preparati a coglierne i segnali, questi bambini possono essere mal interpretati e quindi penalizzati o non adeguatamente valorizzati e stimolati all'interno della classe.



Per questo è ancora più importante per i genitori acquisire gli strumenti adatti a cogliere le peculiarità dei loro figli e ad incanalarle nel modo giusto, per permettere loro di esprimere al meglio il proprio potenziale.



Ogni genitore attento potrà cogliere la precocità del figlio, che magari sa già leggere e contare a 3-4 anni, ricorda fiabe a memoria, o luoghi e strade, discute di argomenti complessi, analizza cause e conseguenze con un lessico elaborato e con ottime capacità di astrazione, non si coinvolge nelle cose che generalmente attraggono i coetanei e per questo preferisce stare solo o in compagnia di adulti .



Se in queste caratteristiche vi sembra di riconoscere aspetti presenti in vostro figlio, può valer la pena rivolgersi ad un esperto psicologo che possa accompagnare la famiglia e il bambino verso uno sviluppo più armonico e sereno della sua personalità, nella piena espressione delle potenzialità e nel rispetto dei bisogni specifici, per gestire le difficoltà sociali e trasformare una diversità in una vera risorsa.



Dott.ssa Laura Tirloni

PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA

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