La salute in pillole

BRUXISMO - QUANDO LA TENSIONE EMOTIVA SI SCARICA SUI DENTI

   
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12 nov. (Laura Tirloni)









Di Laura Tirloni

Digrignamento, denti serrati, muscoli irrigiditi e indolenzimento. Tutti sintomi presenti nel bruxismo, un disturbo che secondo gli esperti potrebbe colpire più di una persona su 10, ossia circa 15-18 milioni di italiani con un incidenza in aumento nella popolazione generale.


Ancora poco conosciuto, benché piuttosto diffuso, il bruxismo può causare diversi problemi, dall’usura anomala dei denti al dolore mandibolare, fino alla cefalea.


Può colpire a tutte le età, bambini compresi e si manifesta con il serramento dei denti ma anche con una chiusura mandibolare che irrigidisce i muscoli in una posizione fissa e innaturale, senza alcun contatto tra i denti.


In passato è stata attribuita grande importanza alla malocclusione dentale come causa di bruxismo, mentre alla luce di nuovi studi, l'attenzione si è rivolta maggiormente verso una possibile eziologia psicogena, cioè legata a fattori psicologici e a fattori neurologici legati alla struttura del sonno.



Tra i fattori che possono predisporre al bruxismo troviamo aspetti di stress emotivo e ansia legati a ritmi di vita frenetici o a caratteristiche di personalità. Tra i possibili fattori scatenanti troviamo anche il fumo, il consumo eccessivo di alcool e di alcune droghe eccitanti, come l'ecstasy.



Le conseguenze più evidenti del bruxismo sono rappresentate dall’eccessiva e anomala usura dei denti, dalla presenza di scheggiature, sia nei denti naturali che che nelle otturazioni e dalla ricorrenza di episodi di cefalea muscolo-tensiva.



Spesso emergono anche difficoltà funzionali nei normali movimenti di apertura e chiusura della bocca, così come indolenzimento dei muscoli masticatori e rumori o dolore delle articolazioni temporomandibolari.



Spesso chi soffre di bruxismo non è in grado di accorgersi dei sintomi, almeno ad uno stadio iniziale. E' invece il partner o familiare che può rilevare il tipico rumore notturno presente nel 25% dei casi, prodotto dal digrignamento dei denti.



Una visita dal dentista - odontoiatra potrà eventualmente fugare ogni dubbio. In caso di diagnosi positiva, l'intervento potrà comprendere anche un percorso psicoterapico per evidenziare le varie cause dell'ansia e per gestirle in modo più efficace.



Dott.ssa Laura Tirloni

Psicologa Clinica

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