ERITROFOBIA - QUANDO LA PAURA DI ARROSSIRE CI FA ARROSSIRE
27 ott. (Laura Tirloni)
Di Laura Tirloni La paura di arrossire anche conosciuta come eritrofobia, rientra tra le fobie sociali. In generale, l'eritrofobia scaturisce da una serie di pensieri negativi a catena che risultano per lo più automatici e fuori dal controllo del soggetto.
La paura di base è che arrossendo gli altri potranno percepire il disagio del soggetto, e quindi giudicarlo come una persona timida, debole e insicura. I pensieri sottostanti riguardano l'idea che sia al contrario fondamentale apparire sempre come persone sicure, forti, disinvolte, brillanti e che gli altri siano fondamentalmente giudici spietati delle debolezze altrui.
Ad un livello più profondo, chi teme di arrossire in pubblico esprime una sottostante difficoltà a relazionarsi in modo sereno con gli altri a causa di personali insicurezze e di un difetto dell'autostima. Spesso sono soggetti che hanno vissuto esperienze di critica e di svalutazione all'interno delle relazioni familiari. Di conseguenza mostrano difficoltà a fidarsi degli altri e sono inclini a provare vergogna e imbarazzo in situazioni sociali. In particolare, questi soggetti temono che il proprio rossore venga immediatamente percepito e giudicato negativamente, ragion per cui sperimentano uno stato di costante ansia anticipatoria e di tensione emotiva che induce il rossore stesso.
Si instaura così un penoso circolo vizioso che non può essere interrotto solo con la forza di volontà ma che al contrario può essere spezzato nel momento in cui il soggetto allenta le proprie difese ed entra in contatto con le proprie parti fragili e vulnerabili, attuando un lavoro di integrazione e di profonda accettazione di sé. In questi casi, infatti, il giudizio più spietato proviene sempre dall'interno della persona e viene proiettato all'esterno, laddove il soggetto si sente in svantaggio rispetto alla reale o presunta disinvoltura e sicurezza degli altri. Solo recuperando la propria autostima e accettando anche quelle parti di sé che non corrispondono esattamente al proprio ideale, il soggetto potrà permettere a se stesso di esprimersi più liberamente e in modo più autentico nel rapporto con gli altri, accettando più serenamente anche le inevitabili critiche o i giudizi negativi. Dott.ssa Laura Tirloni Psicologa - Psicoterapeuta
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