La salute in pillole

LA GELOSIA TRA FRATELLI - COME GESTIRLA AL MEGLIO

   
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24 feb. (Laura Tirloni)








Di Laura Tirloni


Conosciamo tutti, soprattutto chi è genitore di due o più figli, il fenomeno della rivalità tra fratelli.

Comprendere quali siano le dinamiche che si possono instaurare con la nascita di un secondo o terzo figlio può senza dubbio aiutare i genitori a gestire in modo più sereno e consapevole gli inevitabili conflitti che si presentano di frequente.


La gelosia è un sentimento naturale che il bambino sperimenta alla nascita di un nuovo fratello o sorella ed esprime il timore di perdere le attenzioni e l'amore esclusivo delle figure genitoriali.


L’emergere di questa emozione, per quanto spiacevole e fonte di tensioni tra fratelli e tra questi e i genitori stessi, è comunque un'esperienza utile, in grado di condurre il piccolo verso una nuova maturazione sociale ed emotiva.


Imparare a gestire il sentimento di gelosia in modo positivo sin da piccoli potrà inoltre aiutare il futuro adulto ad intavolare relazioni sociali più serene ed equilibrate. Una sorta di 'palestra emotiva' dunque, attraverso la quale allenarsi a sviluppare sentimenti sociali quali la condivisione, l'adattabilità, la fiducia, la tolleranza, la cooperazione e così via.


A soffrire maggiormente di gelosia sono di norma i primogeniti, che hanno avuto 'il privilegio', almeno per un certo periodo di tempo, di avere l'esclusiva sull'affetto dei genitori. Ciò non significa che anche i secondo e terzogeniti non la sperimentino, così come i figli unici, spesso gelosi del rapporto tra i genitori, dal quale si possono sentire esclusi.


Il bambino che soffre di gelosia mostra spesso segnali che vanno interpretati da chi si prende cura di lui: può ad esempio mettere in atto comportamenti regressivi quali l'enuresi, chiedere il ciuccio, parlare con la voce da bambino più piccolo, piangere spesso per richiamare l'attenzione, oppure comportamenti aggressivi come fare i dispetti, picchiare, morsicare e stuzzicare.


Come dovrebbe reagire l'adulto di fronte a questi atteggiamenti?


In tali casi è sempre buona norma evitare di punire il bambino, trasmettendogli l'idea che provare gelosia sia qualcosa di sbagliato o di cui vergognarsi. Al contrario, il piccolo andrebbe sempre aiutato a riconoscere le proprie emozioni, positive o negative che siano, e a dargli un nome, ascoltandolo e rassicurandolo.


Tutto ciò, rimanendo comunque genitori, e quindi assumendosi la responsabilità di accogliere, ma allo stesso tempo, di porre dei limiti ai comportamenti inaccettabili, evitando di assecondare ogni richiesta del figlio.


E' per primo il genitore a dover essere in grado di tollerare il sentimento di gelosia del figlio, il suo senso di frustrazione e di rabbia, rimanendo quindi fermo sulle regole stabilite.


Ci sono anche strategie pratiche che possono aiutare a gestire i conflitti. Può essere ad esempio utile lasciare che i fratelli possano risolvere da soli i loro dissidi, pur vigilando sulla loro incolumità ed evitando di schierarsi se non si è certi di come siano andate veramente le cose.


Inoltre è importante anche stabilire regole chiare su come gestire le situazioni di conflitto: ad esempio non è ammesso lanciare oggetti e non ci si picchia.


La naturale gelosia e rivalità tra fratelli, se ben gestita dai genitori, dando ad esempio a tutti i figli le stesse attenzioni, valorizzando ognuno per le sue qualità uniche, rivolgendo a ciascuno la stessa quantità di lodi ed evitando di fare inutili confronti, è un sentimento che può essere metabolizzato e risultare costruttivo.


In caso contrario, il sentimento di rivalità potrebbe radicarsi, intensificando le occasioni di conflitto tra fratelli.



Dott.ssa Laura Tirloni
Psicologa Clinica
[email protected]





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