La salute in pillole

PARKINSON: SPERANZE IN VISTA

   
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12 giu. (Barbara LG Sordi)
di Barbara LG Sordi- Il Parkinson è purtroppo una di quelle malattie che lasciano poche speranze, almeno sino a qualche anno fa. La ricerca sta infatti investendo molte energie, e denaro, per trovare una cura efficace a questo morbo che, oltre a peggiorare qualitativamente la vita, risulta essere fatale nella maggior parte dei casi.


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Foto: Flickr

Intanto grazie anche ai fondi destinati alla ricerca dall'organizzazione no-profit Michael J. Fox, un attore che a soli quarant'anni, all'apice del successo, si ritrovò con la terribile diagnosi di Parkinson, qualche speranza in più pare esserci. L'organizzazione ha potuto devolvere ben 1,5 milioni di dollari ad una casa farmaceutica austriaca, la AFFIRIS A.G., con sede a Vienna. La società ha iniziato settimana scorsa a testare un vaccino che potrebbe essere in grado di combattere il Parkinson. Il vaccino agirebbe sulla produzione di sostanze in grado di annullare l'effetto della proteina alfa-sinucleina, responsabile di distruggere le cellule cerebrali soprattutto della sostanza negra di Sömmering (o substantia nigra). L'accumulo di queste proteine finiscono dunque con l' interferire nell'attività delle dopamine, neurotrasmettitori da cui dipendono molti dei nostri movimenti e il coordinamento. Da qui i tremori e le difficoltà motorie, tipiche della malattia avanzata. Il vaccino PD01A è stato creato per poter contrastare la produzione di queste proteine e l'esito del test su una trentina di pazienti ci dirà se ci saranno gli esiti positivi sperati, per poter procedere anche alla fase II della sperimentazione.

Intanto anche la diagnosi precoce potrebbe essere un'arma per riuscire ad intervenire prima che sia troppo tardi. Purtroppo il più delle volte la diagnosi è tardiva ed è legata alla comparsa di tremori, che come già detto compaiono quando la malattia è ormai avanzata. Qualche speranza nel poter agire d'anticipo ci potrebbe essere grazie ad un esame intestinale, una colonscopia. Molti affetti dal morbo di Parkinson infatti hanno, molto prima dei tremori, problemi gastrointestinali con frequente costipazione. Uno studio, del Rush Medical College di Chicago e pubblicato martedì scorso su Movement Disorders, ha mostrato che proteine alfa-sinucleine sono state trovate, grazie a biopsia, nel colon di pazienti parkinsoniani; mentre nessuna traccia è stata trovata in individui sani. Potrebbe anche questa essere un'ulteriore via verso la sconfitta di questo male, che ha già colpito cinque milioni di persone al mondo, destinate a raddoppiare entro il 2030 se queste si riveleranno strade senza uscita.





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