La salute in pillole

QUANDO LA DEPRESSIONE POST PARTUM COLPISCE I PADRI

   
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22 dic. (Laura Tirloni)










DI Laura Tirloni



La depressione post partum può colpire anche i padri?


Secondo recenti studi, pare proprio di sì: ansia, insonnia, sentimenti di inadeguatezza, senso di vuoto, disinteresse per l'intimità sessuale, tendenza a ricercare rimedi 'fai da te' per alleviare il malessere (come ad esempio abusare di alcool o psicofarmaci) sono tutti sintomi che possono riguardare anche i novelli padri.



Allo studio del fenomeno (per lo più ancora sommerso) si stanno dedicando soprattutto ricercatori statunitensi che parlano di una vera e propria 'paternal postnatal depression' o PPND; sembra addirittura interessare il 10% circa dei nuovi padri, e per loro è recentemente nato un sito web dedicato, per divulgare informazioni e promuovere una maggior consapevolezza riguardo al problema e al disagio che lo accompagna: postpartummen.com



Sul piano sociologico, ma anche psicologico, la presenza di questa versione al maschile della depressione post natale può forse suggerire che esiste una quota sempre più nutrita di padri che vivono la paternità non come un atto meramente riproduttivo, bensì come una responsabilità che li riguarda e li coinvolge in prima persona e molto profondamente anche sul piano emotivo.



Una generazione di uomini che prende molto sul serio il ruolo di padre, tanto da percepirne non solo gli aspetti positivi ma anche quelli più problematici e impegnativi (perché da lontano, si sa, tutto appare più semplice e di facile gestione). Un evento che richiede una trasformazione interiore ancor prima che esteriore, in quanto la donna in generale vive i nove mesi di gestazione sentendosi già un po' madre mentre l'uomo si ritrova il più delle volte catapultato in una nuova dimensione senza sentirsi preparato ed equipaggiato a dovere.




Possiamo forse azzardare che il maschio sta oggi scoprendo, con piacere ma anche con una certa dose di ansia, tutta una serie di aspetti di sé che prima venivano ritenuti socialmente inaccettabili e come unico appannaggio del sesso femminile, secondo una rigida suddivisione dei ruoli.



E' importante comunque sottolineare la differenza che sussiste tra una normale tristezza e un fisiologico senso di vuoto che può sopraggiungere nella fase post natale, caratterizzata dalla ricerca di nuovi equilibri per entrambi i genitori, e una vera e propria depressione post partum (o post-natale), che invece risulta molto più pervasiva, nonché prolungata nel tempo e che spesso richiede l'intervento di un aiuto esterno, di tipo psicologico e/o farmacologico.











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