La salute in pillole

SE SOFFRITE DI INSONNIA PROVATE A PENSARE A COSE CHE NON HANNO SENSO

   
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17 ago. (Laura Tirloni)







Di Laura Tirloni


Se è da un po' che non riuscite a dormire e siete schiavi di pensieri negativi, il cognitivista canadese Luc Beaudoin ha una strategia che fa per voi: si tratta di una nuova cura per l’insonnia (e non solo) basata sulla tecnica del 'rimescolamento cognitivo'.

In cosa consiste esattamente? In pratica il soggetto insonne viene invitato a mescolare volontariamente i propri pensieri, così che non abbiano più alcun senso per lui.


Un'alternativa al più tradizionale 'contare le pecore', alle ormai collaudate tecniche di meditazione e a quelle di rilassamento - non sempre così efficaci - che merita senz'altro attenzione. Ma cerchiamo di capire meglio come agisce.


In sostanza, il rimescolamento cognitivo consiste nel visualizzare mentalmente una sequenza casuale di oggetti, per qualche secondo ciascuno. L'importante è che questa sequenza non abbia alcun significato per noi. Facciamo un esempio: una finestra, una bistecca, una parrucca e così via. Per la cronaca, esiste anche un'applicazione (MySleepButton) che ci sussurra i nomi degli oggetti da visualizzare.


Un’alternativa a questa tecnica, consiste invece nello scegliere una parola, poniamo casa, e nel pensare a tutti i possibili oggetti che iniziano con la lettera “c”, visualizzandoli per qualche secondo.



Secondo il ricercatore, questo metodo funziona perché se pensiamo a qualcosa che ha senso, ciò viene interpretato dal nostro cervello come il tentativo in atto di trovare una soluzione a un problema, in presenza di un pericolo.


Al contrario, se ci abbandoniamo a pensieri senza alcuna logica e la nostra mente vaga libera, il nostro cervello riceverà un segnale che tutto è tranquillo e non c'è nulla da controllare e di cui preoccuparsi.


Questo fa sì che riempiendo la mente di pensieri insensati, facciamo scattare automaticamente l’interruttore del sonno. Bisogna anche considerare che è difficile concentrarsi su tante cose contemporaneamente, motivo per cui se ad esempio stiamo visualizzando una nuvola, sarà difficile che potremo pensare ad un problema sul lavoro.


Secondo Beaudoin, il metodo, oltre che per combattere l'insonnia, può essere utilmente applicato per gestire altre problematiche legate all'ansia, alla rimuginazione e al negativismo.


La nostra attenzione non è una risorsa illimitata e non offre spazio a tutto. Davanti a un adulto che fa strane smorfie, un neonato spesso smette improvvisamente di piangere: non può lamentarsi e divertirsi allo stesso tempo.


Allo stesso modo, se togliamo spazio alle nostre preoccupazioni, focalizzando la nostra attenzione su una serie di immagini in sequenza è possibile che i nostri livelli di stress diminuiscano.


In un mondo che sembra avere sempre meno senso, cosa abbiamo da perdere nel provare a rimescolare tutto?



Dott.ssa Laura Tirloni
Psicologa - Psicoterapeuta
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