La salute in pillole

Insonnia

L’insonnia è un disturbo del sonno molto diffuso che corrisponde ad una diminuzione quantitativa e qualitativa delle ore di riposo notturno. E’ un problema di importanza rilevante. L’impossibilità, infatti, di ricevere il beneficio della ricarica di energia, che il dormire dovrebbe procurare, genera conseguenze anche nello svolgimento della vita sociale, oltre che da un punto di vista fisico. L’insonnia di tipo soggettivo si verifica nei casi in cui si ha l’impressione di avere dormito male o non a sufficienza, nonostante il sonno non sia mai stato realmente interrotto. Esistono, però, tre tipi di insonnia oggettiva. Il primo tipo è l’insonnia “iniziale”. Si caratterizza semplicemente con la difficoltà di prendere sonno e per ovviare a questo problema ci si alza dal letto, si cammina per casa oppure si legge un libro. Il risultato è di riuscire ad addormentarsi, anche se soltanto alle prime luci del mattino. L’insonnia “lacunare” è tipica di chi per tutta la notte dorme in modo intermittente, alternando fasi di sonno a fasi di veglia, limitando la qualità del riposo. Nell’insonnia “terminale” (come suggerisce la parola stessa) si arriva al punto estremo del problema: ad un certo punto della notte ci si sveglia e non si è più in grado di riaddormentarsi. Quando tra le cause che inducono questo disturbo c’è lo stress eccessivo, la tensione, pensieri o preoccupazioni legati a problemi di lavoro o personali, abbiamo un’insonnia di tipo “transiente”: dura meno di una settimana e una volta risolto il problema alla base, si recupera la capacità di addormentarsi. Se, invece, l’impossibilità di dormire si prolunga quasi per un mese, l’insonnia diventa di tipo “acuto”. Quando si va oltre il mese si arriva a quella “cronica” e si avvertono conseguenze molto gravi da un punto di vista fisico e psicologico, compresi casi di allucinazione. In forme lievi e transitorie l’insonnia può essere causata anche dall’avere ingerito cibi troppo elaborati o bevande eccitanti (caffè o tè) prima di andare a dormire oppure dal timore di dover affrontare l’indomani qualche appuntamento impegnativo. Nelle forme più profonde c’è invece il riferimento ad un tipo di patologia psicologica, come potrebbe essere una forte depressione o addirittura un disturbo di tipo bipolare. Esistono anche delle cause essenzialmente fisiche: malattie cardiache, reumatiche, disturbi gastrici, cattivo funzionamento della tiroide, sindrome premestruale e menopausa sono tra le più comuni. Nei casi più gravi l’insonnia viene trattata da un punto di vista farmacologico con l’impiego di ipnotici, che, però, a lungo andare possono causare effetti collaterali a volte gravi. Un rimedio di tipo naturale è costituito invece dalla melatonina. La linea fitoterapica consiglia erbe come la passiflora che ha proprietà sedative ed ipnotiche oppure il biancospino e l’escolzia. Bisognerebbe smitizzare, invece, l’utilizzo a grandi dosi della camomilla, che, contrariamente a quanto si crede, produce eccitabilità aggravando il problema. Per chi soffre di insonnia di tipo iniziale sarebbe auspicabile seguire un breve periodo di psicoterapia ed un programma completo di trattamento cognitivo-comportamentale, in cui vengono insegnate utilissime tecniche di rilassamento. In linea generale, per chiunque si trovi a dover combattere questo disturbo è molto utile adottare delle semplici regole quotidiane. A parte alcuni accorgimenti di tipo oggettivo, come dormire in una stanza silenziosa, al buio e in un letto adeguatamente comodo, bisognerebbe seguire dei ritmi veglia-sonno equilibrati, andare a dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora. Evitare di fare attività fisica di sera concentrandola nell’orario del pomeriggio, cenare in modo leggero a base di pasta o riso, eliminare caffeina o altri stimolanti (anche la cioccolata), oltre agli alcolici e al fumo delle sigarette: questi sono degli accorgimenti molto semplici, ma efficaci per eliminare la tensione che spesso è alla base di questo disturbo. Esistono anche alcuni rimedi di tipo casalingo: fare un bagno caldo e bere un bicchiere di latte tiepido prima di andare a dormire. Il latte, infatti, contiene triptofano, un sedativo di origine completamente naturale, così come è utile consumare banane che contengono serotonina. Si può, infine, provare a sistemare il letto rivolto verso Nord: al Centro del Sonno di Berkeley è stato scoperto che adottare una tale posizione nel letto facilita un sonno più profondo.


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