La salute in pillole

spondiloartriti sieronegative

SPONDILOARTRITI SIERONEGATIVE

di Nicolina Leone - Con il termine spondiloartrite sieronegative si indicano un insieme di patologie che condividono alcuni tratti genetici, oppure le modalità in cui esse si manifestano e contagiano l'individuo. Tutte le malattie introdotte in questo elenco prediligono l'infiammazione del rachide, ovvero della colonna vertebrale e di zone ad essa limitrofe tra cui anche le articolazioni sacroiliache. Si tratta inoltre di condizioni clinicamente affini, che spesso sono ricondotte a una stessa diagnosi anche in presenza di sintomi differenti: l'artrite asimmetrica è un ottimo esempio.

Le forme e le tipologie di spondiloartriti più comuni riscontrate sono:

  • Spondilite anchilosante, ovvero la sindrome comunemente nota come SpA che coinvolge uno specifico settore del l’ organismo e a provoca un fenomeno infiammatorio localizzato di carattere per lo più cronico, di diagnosi difficile. Spesso soggetta a identificazione tardiva, è la forma peggiore di artrite che si possa contrarre.
  • La sindrome di Reiter, che rappresenta un'infiammazione alle articolazioni definita "di ritorno", proprio perchè è provocata dalla presenza antecedente di un fenomeno infiammatorio. Interessa per la maggior parte dei casi gli organi genitali e l'apparato intestinale, e si tratta di uno di quei rari casi di artrite dove la malattia è soggetta ad un possibile contagio che può avvenire anche tramite rapporto sessuale. Presenta condizioni standard molto diverse dalle ben note regole che disciplinano le normali forme di artrite: prima di tutto, il contagio. La sindrome di Reiter è diagnosticata con prevalenza verso l'età adulta ma non in stadio avanzato, solitamente in una fascia d'età attorno ai 40 anni. La cura è fattibile ma lenta e con progressi irrilevanti, con attesa di anche 4-5 mesi.
  • Le entesoartriti indifferenziate rappresentano quasi un'incognita medica essendo contraddistinte da tutti i sintomi conosciuti che riguardano le normali forme di artrite, ma diagnosticati in intervalli di tempo spesso brevissimi che non forniscono il tempo materiale per una formulazione adeguata riguardo cure, eventuale terapia e relativi farmaci.

Questi i principali sintomi:

  • Mal di testa
  • Gonfiore e arrossamento della zona infetta
  • Cali improvvisi di forze
  • Sbalzi di pressione  
  • Accumuli di materiale esterno nonché depositi di cristalli su occhi, gomiti, articolazioni e dita

Ricordiamo inoltre che la spondilite anchilosante può essere contratta molto prima di quanto indicato in precedenza, simulando ciò che è definita come artrite a esordio giovanile: nella maggior parte dei casi predilige bambini sopra i 10 anni e di sesso maschile. Direttamente collegata all'artrite di tipo periferico, è una malattia piuttosto fastidiosa che provoca spesso lesioni oculari non gravissime, ma comunque da tenere sotto stretta osservazione.

Per quanto i sintomi siano pressappoco gli stessi di altre forme analizzate in precedenza, i casi riscontrati in cui la malattia è diagnosticata come sindrome di Reiter rappresentano una lieve minoranza. La cura è differenziata per i singoli casi e prevede quasi sempre l'uso di farmaci antinfiammatori, e solo in alcuni (su prescrizione medica) anche medicinali di tipo antibatterico. Il riposo è ovviamente una prerogativa assoluta e l'esercizio fisico è consigliato solo alla presenza di artriti che non interessano la capacità di movimento generale, ma piuttosto si limitano al blocco di un singolo arto e/o articolazione.

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