La salute in pillole

incontinenza urinaria

di Nicolina Leone - L’incontinenza urinaria è associata prevalentemente alle appartenenti al sesso femminile, in effetti, il problema colpisce più le donne che gli uomini, per una serie di fattori fisiologici specifici legati alla conformazione dell’apparato genitale.

Nonostante ciò, anche gli uomini soffrono di incontinenza urinaria, prevalentemente nella terza età, ma, statisticamente una stima fatta su un campione del 10% della popolazione maschile mostra che il 3% di essi incomincia a manifestare incontinenza dopo i 30 anni.

Per definizione, l’incontinenza urinaria è l’impossibilità e l’incapacità di trattenere la perdita di urina, essa può essere di quantità minime o addirittura dell’intero contenuto vescicale.

Il processo della minzione attraversa delle fasi, inizialmente la vescica si riempie dilatandosi per contenere una certa quantità di liquido, in seguito quando la sacca è colma si avverte lo stimolo ad urinare e in condizioni normali, l’uomo si reca al bagno ed espelle l’urina, in questo caso l’uretra lascia defluire il liquido e la vescica torna vuota pronta ricominciare daccapo.

In caso di perdite involontarie è opportuno trovare le cause e cercare di risolverle, il malfunzionamento della minzione dipende da diversi fattori:

 Patologie congenite

 Sono quelle malformazioni che si hanno dalla nascita e nel caso specifico del caso, epispadia e estrofia.

 Patologie neurologiche congenite o acquisite

 Si tratta di disordine a carico del sistema nervoso che possono compromettere il funzionamento di molti altri apparati del corpo.

 

Traumi uretrali

 Dovuti principalmente a cadute e conseguente frattura del bacino.

 Infezioni all’apparato genitale

 Cistiti, infiammazioni varie.

 Invecchiamento fisiologico

 E’ un percorso naturale e inevitabile, invecchiando si presentano molte altre patologie degenerative che chiaramente si riflettono sul controllo della vescica.

 Ritenzione cronica sub completa

Solitamente è causata dalla stenosi uretrale e si risolve con l’intervento chirurgico.

Vescica super attiva

La vescica iperattiva si presenta qualora vi sia una disfunzione nel riempimento della stessa, praticamente essa dovrebbe prima riempirsi e poi inviare lo stimolo, in questo caso, invece, lo stimolo viene inviato, anche se è presente una minima quantità di liquido, ma nello stesso tempo inizia la perdita. Il più delle volte alla base della vescica iperattiva c’è un disordine neurologico.

Interventi chirurgici

Come abbiamo già citato in diversi paragrafi del capitolo urologia, una delle conseguenze oltre che causa di incontinenza è proprio l’intervento chirurgico a carico dell’apparato genitale, nella maggioranza dei casi si risolve in fase di convalescenza, tranne che nei soggetti anziani.

 

L’incontinenza si manifesta in modi differenti a secondo della causa scatenante:

 Incontinenza urinaria urgente

 Si avverte uno stimolo impellente ma non si fa in tempo ad arrivare in bagno.

 Incontinenza urinaria legata ad uno sforzo.

 Sollevando un peso, starnutendo, tossendo o semplicemente cambiando posizione, avviene la perdita.

Incontinenza mista

E’ la conseguenza delle due precedenti motivazioni concomitanti.

Incontinenza urinaria continua

E’ caratterizzata da piccole perdite continue e costanti.

Incontinenza postminzionale

Anche dopo aver fatto pipì prosegue lo sgocciolamento.

Incontinenza notturna

In questo caso avviene la minzione durante il sonno in modo del tutto involontario.

Incontinenza da rigurgito

E’ una forma diversa dalle altre, in quanto si manifesta dopo la minzione volontaria, ma la vescica non si svuota completamente e da appunto dei rigurgiti, in pratica non è una vera incontinenza quanto il segnale che potrebbero insorgere altre patologie.

In presenza di questo sintomo, gli uomini tendono a ignorare completamente il problema trovandosi spesso in situazioni imbarazzanti poiché evitano accuratamente qualsiasi forma di supporto esterno ( salva slip e simili).

A parte ciò, è comunque basilare appurare la causa dell’incontinenza e trovare, se possibile, la soluzione.

Oltre all’urologo in questo campo subentra il fisiatra e il geriatra.

L’urologo prescriverà gli esami da fare per verificare danni strutturali, cause e motivazioni, quindi prima di tutto l’ecografia, l’urino cultura, la cistouretrografia, l’uroflussometria e la cistometria.

In presenza di un danno strutturale legato a prostata o stenosi uretrale l’urologo potrà consigliare l’intervento chirurgico adatto, anche in funzione dell’età del paziente.

Il più diffuso è la Neuromodulazione Sacrale.

Se non è possibile intervenire si può provare la terapia farmacologica a base di antimuscarinici ( solifenacina e tolte rodina ) essi agiscono sui muscoli pelvici rilassandoli e prevenendo la minzione involontaria.

Compito del fisiatra, invece, è quello di occuparsi della riabilitazione muscolare attraverso esercizi fisici, chinesiterapia, applicati alla zona pelvica, associati a training vescicale.

Per i pazienti anziani, purtroppo non ci sono molte alternative, la scelta è fra il classico pannolone per incontinenti o il condom, ovvero il catetere esterno.

Se la scelta ricade sul catetere è necessario valutare le condizioni di salute generali del paziente, in quanto questa applicazione, anche se eseguita alla perfezione, necessita di monitoraggio costante, non solo per il cambio del sacchetto, ma per la cura e l’igiene del catetere stesso. Sarà necessario prendere accordi con un infermiere specializzato che settimanalmente esegua la pulizia e la disinfezione dello strumento per evitare infezioni urinarie che complicherebbero la situazione del paziente.

 

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