La salute in pillole

INFEZIONE TERRORIZZA GLI USA

   
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28 mag. (Barbara LG Sordi)
di Barbara LG Sordi- Nelle ultime settimane il web, i giornali e le news televisive statunitensi, e non, hanno dato parecchio spazio al caso della giovane studentessa della Georgia, Aimee Copeland, che sta lottando contro un' infezione terribile: la fascite necrotizzante.

La ragazza ha dovuto subire l'amputazione di una gamba, delle dita di una mano e l'asportazione di parte dell'addome. E sta ancora lottando per riuscire a rimanere in vita. Dopo poche settimane i casi di infetti sono arrivati già a quattro, ed un quinto è in fase di accertamento. Tra tutti ha fatto clamore quello della neo-mamma che, proprio dopo pochi giorni aver partorito i suoi gemelli, è stata ricoverata per questa infezione, anche se pare sia stata trattata in tempo.

La fascite necrotizzante è una malattia molto rara, ne sono colpite solo qualche migliaia di persone al mondo ogni anno, ed è causata da batteri che provocano necrosi dei tessuti molli (epidermide e grasso) attorno ai fasci muscolari, che non trattate possono portare alla morte in pochissimo tempo. In tutti i casi le vittime, di cui la Copeland resta la più grave, hanno riportato inizialmente una leggera ferita, nulla di tanto grave da far prevedere un risvolto così drammatico. I tipi di batterio che la causano infatti vivono tranquillamente nel nostro organismo, senza provocare alcun tipo di danno; fino a che però non entrano nel nostro sistema sanguigno. A quel punto iniziano a far degenerare i tessuti e se le cure antibiotiche falliscono, solo l'asportazione chirurgica (o la amputazione) possono bloccarli. Il tipo di batterio che ha colpito la studentessa si trovava nell'acqua dove stava surfando; si tratta dell' Aeromonas hydrophila, la cui deglutizione generalmente causa solo nausea e diarrea. Altri batteri accusati di provocare fascite necrotizzante sono gli Streptococchi del Gruppo A (GAS o Streptococcus pyogenes),responsabili del comune mal di gola, e il Clostridium perfringens, batterio gram-positivo presente in cibi poco cotti, sabbia, feci (spesso causa di avvelenamento da cibo o della più rara enterite clostridiale necrotizzante). Molte delle ferite potrebbero essere potenziali veicoli per diffondere il batterio e provocare così la fascite necrotizzante, però le pulizie e disinfezioni effettuate da personale medico o paramedico sono generalmente sufficienti a eliminare i batteri, e non permetter loro di trovare una via di accesso alla circolazione sanguigna. Proprio le cure tempestive bloccando il propagarsi di eventuali infezioni, fanno anche sì che molti casi non vengano riportati nelle statistiche. Altri casi di fascite necrotizzante possono verificati in associazione a eventi di varicella molto gravi oppure ad ascessi dentali.

A spaventare è certamente anche il fatto che i casi si siano tutti verificati nello stesso stato, la Georgia appunto. Già nel lontano 1994 in Inghilterra vennero diagnosticati molti casi di fascite necrotizzante, di cui parecchi deceduti, e si pensò ad una pandemia vera e propria, mentre nel giro di poco tempo si fermarono.

In Italia i casi registrati non sono per fortuna molti, tra il 1994 e 1995 si verificarono anche da noi cinque casi; il numero di infezioni registrate da allora non supera qualche decina, di cui non tutti mortali. Per lo più colpiscono tossicodipendenti e anziani, in cui le difese immunitarie sono molto deboli.






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