IPERSONNIA - QUANDO SI HA SEMPRE SONNO
12 ago. (Laura Tirloni)
Di Laura Tirloni - Una persona che lamenta un'eccessiva sonnolenza diurna o ipersonnia presenterà un'impellente necessità di dormire in momenti e contesti inappropriati, come al lavoro ad esempio, o durante la guida, a scuola o nel corso di una conversazione. La necessità di dormire si presenta anche se il soggetto ha trascorso a letto un numero di ore considerate sufficienti per un sonno ristoratore. La causa più frequente di sonnolenza è l'effetto 'rimbalzo' derivante da una più o meno intenzionale privazione di sonno, dovuta ad esempio a ritmi o turni lavorativi intensi oppure al desiderio di rapporti sociali, aspetto quest'ultimo che riguarda soprattutto i giovani che limitano le ore di sonno a favore di quelle dedicate allo svago. Le cause non-intenzionali legate all'ipersonnia derivano principalmente dalla presenza di Narcolessia e dai disturbi respiratori notturni, la cosiddetta 'Sindrome delle Apnee Notturne', un disturbo che provoca micro-risvegli, sonno frammentato e incide negativamente sulla qualità del sonno. Anche la presenza di un disturbo dell'umore come la depressione, può determinare senso di apatia e marcata sonnolenza, in tal caso il sintomo esprime il bisogno del soggetto di trovare rifugio dal proprio disagio nel sonno. Un soggetto adulto che tende a dormire un numero di ore superiore alla media (dalle 10 alle 12) può essere definito un Long Sleeper (lungo dormitore). A questa categoria vanno ovviamente esclusi quei soggetti che sono affetti da patologie che tendono ad indurre sonnolenza, come la polmonite virale, la mononucleosi o che assumono alcuni farmaci. Circa il 2% degli uomini e l' 1,5% delle donne dorme più di 10 ore per notte. I cosiddetti Short Sleepers (brevi dormitori) sono al contrario soggetti adulti che necessitano di 5 o meno ore di sonno per notte (circa 3 ore in meno se confrontati per età e sesso con la popolazione generale). In questi soggetti il riposo è in proporzione caratterizzato da una maggior percentuale di sonno profondo (stadio 3), con una riduzione della fase 2 e della fase REM (quella in cui tipicamente compaiono i sogni); inoltre, rispetto alla popolazione generale, un breve dormitore non tende a lamentare stanchezza diurna, riduzione dell'attenzione o modificazioni comportamentali relative alle ore di sonno effettuate. In generale quindi, il soggetto con ipersonnia sarà un soggetto che manifesterà un disagio legato all'eccessiva sonnolenza diurna, verosimilmente derivante da una cattiva qualità del risposo notturno, che nonostante l'adeguato numero di ore non risulta ristoratore, oppure dalla presenza di un disturbo dell'umore dello spettro depressivo.
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