La salute in pillole

Moalità di contagio dell'AIDS

MODALITA’ DI CONTAGIO

Il contagio da una persona infetta a una sana, che può avvenire anche durante il c.d. “periodo finestra”, è in grado di avvenire secondo modalità assai variegate, le quali implicano, comunque, un contatto diretto con uno dei seguenti liquidi biologici: sangue, sperma, liquido pre-eiaculatorio (prostatico), secrezioni vaginali, latte materno. Tra i principali comportamenti a rischio ricordiamo: rapporti sessuali non protetti (anche di tipo orale, poiché, pure in questo caso, si può venire a contatto con il liquido seminale o vaginale), trasmissione da madre a figlio (durante la gravidanza, il parto e l’allattamento), contatto di ferite o lesioni cutanee presenti su un soggetto sano (magari nella bocca) con uno dei liquidi di cui sopra, punture con siringhe ove è presente sangue molto fresco, scambio di siringhe. Per quanto concerne il trapianto di organi o le trasfusioni di sangue, pur essendo astrattamente possibile la contrazione del virus HIV, nei Paesi industrializzati sono costantemente seguite delle procedure di controllo talmente scrupolose da azzerare (o quasi) tale eventualità. Dopo numerosi studi sul punto, infine, si è dimostrato che non sono in grado di trasmettere il virus (a patto, però, che siano del tutto prive di tracce di sangue o di altro liquido biologico in grado di trasmettere il virus) la saliva, l'urina, le feci, le secrezioni nasali, il vomito, le lacrime, il sudore.

TEST HIV

Quando si siano tenuti comportamenti a rischio, oltre ad astenersi da comportamenti che potrebbero contagiare altre persone, è bene effettuare tempestivamente lo specifico test. Quest’ultimo è finalizzato alla ricerca degli anticorpi anti-HIV, tenendo comunque presente che sarà necessario ripetere l’esame anche in un periodo successivo a quello c.d. “finestra”, per le ragioni sopra esposte. Il test è svolto presso strutture ospedaliere, ASL e specifiche unità operative, in modo assolutamente riservato e gratuito, così come, almeno in Italia, lo sono anche le cure stesse, in caso di malaugurata contrazione del virus. Solo successivamente, qualora uno specialista ravvisi gravi indizi di sieropositività o per altre ragioni peculiari, il paziente è sottoposto a test altamente complessi (c.d. PCR).
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