La salute in pillole

Embolia

di Barbara L.G. Sordi

Che cosa è?
L'embolia è solitamente la complicanza di una trombosi e si verifica in seguito al distacco di alcune parti del trombo (grumo di sangue coagulato, misto a placca aterosclerotica, quindi lipidi e tessuto connettivo). Quando il trombo si disgrega alcuni pezzi, gli emboli appunto, possono iniziare a circolare nel sangue, rischiando di raggiungere qualsiasi organo. Anche quelli molto distanti dall'origine del trombo. Solitamente i trombi sono provocati da episodi di trombosi venosa profonda o trombosi arteriosa. Gli emboli però possono avere anche altre origini, per questo motivo vengono classificati in tre tipi: gassoso, liquido e solido.

Embolia gassosa
L'embolo è una bolla di gas, solitamente azoto, o di aria  che si forma spontaneamente nel flusso sanguigno. Le bolle di azoto, ad esempio, si formano per mancanza di decompressione durante le immersioni subacquee o viaggi aerei mal pressurizzati. Sono eventi comunque abbastanza rari.</p>Embolia liquida o lipidica</p>
in questo caso gli emboli sono formati da lipidi, cioè da ammassi di grasso. Il grasso potrebbe provenire da fratture ossee, più precisamente dal midollo contenuto dalle ossa.Oppure da liquido amniotico fuoriuscito dalla sacca amniotica durante la gravidanza.

Embolia solida
Gli emboli possono essere formati da grumi staccati da trombi (tromboembolo) o da tumori.


Quali sono le cause?
Come già accennato possono essere molteplici.Inattività e sedentarietà protratta nel tempo, gravidanza, pillola anticoncezionale, tumori, obesità, fumo, patologie cardiache. Anche l'età è uno dei fattori di rischio maggiore nella loro formazione, a causa generalmente di cardiopatie, ma anche per una maggiore disidratazione che provoca addensamento del sangue.

Quali sono i sintomi?
I sintomi di embolia variano in base a che sia polmonare, cerebrale o cardiaco.Nel caso di embolia polmonare si avrà dolore al torace e mancanza di respiro, a causa della mancanza parziale o totale  della circolazione arteriosa polmonare. Spesso anche espettoramento di sangue.In caso di embolia cerebrale i sintomi sono di vertigini, intorpidimento e debolezza degli arti, difficoltà nel parlare, balbettio, debolezza dei muscoli facciali,  sino alla perdita di coscienza. L'embolia cerebrale può portare ad un attacco ischemico transitorio (TIA), che se sottovalutato potrebbe trasformarsi in  ictus. Infine le embolie cardiache, che causano infarti o angina, hanno come sintomi dolore al torace nella zona dello sterno, irradiato al braccio sinistro e alle spalle, e talvolta anche alla mandibola.

Quali sono le conseguenze?
In caso di embolia cerebrale la mancanza di ossigeno provoca la morte rapida di neuroni, cellule che non possono rigenerarsi. Maggiore dunque il tempo trascorso senza ossigenazione, maggiori i danni a livello fisiologico, con frequente compromissione dell'attività motoria e cerebrale, sino ai casi più gravi di paresi totale o morte biologica. Anche nei casi di embolie polmonari e cardiache il rischio, oltre a danni permanenti (come necrosi tessutali miocardiche e polmonari), è di morte per insufficienza respiratoria o mancanza di attività cardiaca.

Qual è la prevenzione?
La prevenzione, come nel caso di trombosi, non è così semplice. Perché non può essere mirata ad evitare la sua formazione, essendo il più delle volte asintomatica e imprevedibile. E' necessario prestare molta attenzione allo stile di vita se si è obesi, ipertesi, diabetici, con livelli di colesterolo cattivo alti. E' molto importante evitare immobilità protratta che provoca trombosi così come è molto importante bere molti liquidi, per evitare la disidratazione. Inoltre è possibile prevedere embolie se si ha già una diagnosi di aterosclerosi. Nel caso di embolie gassose si dovrà avere cura di seguire tutte le procedure di decompressione, per evitare che si formi.

Quali sono i mezzi di diagnosi?
Per quanto riguarda invece la diagnosi medica, questa avviene grazie alla tomografia computerizzata (che rivela l'embolo grazie ad un liquido di contrasto); Ecg o elettrocardiogramma, che può dare informazioni su eventuali scompensi acuti del ventricolo sinistro che sono generalmente provocati dagli emboli polmonari; Spect polmonare, che individua le aree ipoperfuse (irrorate da poco sangue) con l'immediato confronto con altre zone regolarmente perfuse.

Quali sono le cure?
Generalmente se gli emboli non hanno provocato ancora danni gravi, si cerca di ridurli (lisarli) con farmaci anticoagulanti e di evitare che si riformino (trombolisi) con l'assunzione di farmaci trombolitici. Oppure di asportarli con un intervento chirurgico specifico, la tromboectomia.In caso di embolie gassose è molto frequente l'uso della camera iperbarica per ridurre ed eliminare la bolla gassosa.



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