La salute in pillole

I Calcoli biliari

I calcoli biliari (o colelitiasi) sono paragonabili a dei veri e propri sassolini che vanno a formarsi nella colecisti (conosciuta anche, più comunemente, con il nome di "Cistifellea". Queste fastidiose formazioni sono dovute alla cristallizzazione della bile e, nella maggior parte dei casi, sono composti da colesterolo. La calcolosi biliare può essere presente per anni senza alcun sintomo: se i calcoli arrivano a ostruire i dotti biliari si scatena allora una colica, con improvviso dolore acuto nell'addome superiore, accompagnato da nausea, diarrea e febbre. Per eseguire una diagnosi corretta è necessaria una ecografia, mentre per quanto riguarda i trattamenti e le terapie, si può ricorrere a una operazione chirurgica, la colecistectomia, o alla somministrazione di farmaci.

Cosa sono

Per comprender cosa siano i calcoli biliari, è necessario sapere come si formano. Per prima cosa, va detto che si formano lentamente: il colesterolo e i sali contenuti nella bile, liquido prodotto dal fegato per digerire i grassi, iniziano ad aumentare eccessivamente aggregandosi in nuclei e solidificandosi poi in cristalli, la base per la creazione successiva dei calcoli. Pertanto, la cistifellea, dove si trova la bile prima di passare nell'intestino per la digestione, è l'organo dove si va a formare la colelitiasi. La dimensione dei calcoli va da minuscoli granellini fino a quella di un sassolino o di una piccola pallina, mentre il numero varia da un singolo calcolo fino a 50-60 contemporaneamente. La gastroenterologia divide in tre tipologie i calcoli biliari: puri, misti e pigmentati.

I Calcoli puri

I Calcoli puri hanno una frequenza del 10% (circa). Di solito si tratta di un unico calcolo di colore chiaro, spesso di grandi dimensioni. In genere, la formazione dei calcoli pure colpisce più frequentemente persone tra i 40 e i 60 anni.

I Calcoli misti

In circa l'80% dei casi, ci si trova davanti a "Calcoli misti", costituiti prevalentemente da colesterolo. Solitamente numerosi, si presentano sia lisci che rugosi. Questo tipo di formazione, più frequente in occidente, in genere è causata da una dieta sbagliata, con poche fibre, troppi, grassi e troppi zuccheri. Come sempre, le abitudini alimentari sbagliate, non portano a buoni risultati.

I Calcoli pigmentati

I calcoli pigmentati riguardano circa il 10% dei casi. Si tratta di "Aggregati di bilirubina", e in genere sono di colore nero, con prevalenza in soggetti di età avanzata, anemici o con problemi legati all'alcol. I calcoli pigmentati possono essere anche marroni: questo succede quando ci troviamo in presenza di un'infezione o quando i dotti biliari si restringono. quando la cistifellea o i dotti biliari s'infettano o si restringono.

Cause

Non è del tutto conosciuto il perché l'eccesso di concentrazione del colesterolo nella bile causi in alcuni soggetti la colelitiasi e in altri no. Sono invece ben noti i fattori che predispongono al rischio di calcoli biliari:

  • un'alimentazione ricca di grassi e povera di fibre
  • l'obesità
  • l'età avanzata
  • il diabete

Ovviamente, a quanto appena indicato, vs aggiunta anche l'anamnesi familiare. Va inoltre sottolineato che i soggetti femminili sono colpiti in percentuale doppia rispetto a quelli maschili.

Sintomi

Circa l'80% delle persone che sviluppano i calcoli biliari, possono non avere sintomi per diversi anni. Inoltre, se i calcoli restano nella cistifellea, può succedere di non avere mai sintomi di questa condizione, anche per tutta la vita. Nel caso vadano ad ostruire i dotti biliari, si ha allora una reazione improvvisa e dolorosa: la cistifellea si gonfia e sopraggiunge una colica biliare, caratterizzata da:

  • dolore acuto nella parte destra dell'addome
  • nausea
  • vomito
  • febbre
  • dolore alla schiena
  • diarrea
  • pelle e occhi giallastri

Diagnosi ed esami

L'esame che viene utilizzato per diagnosticare la colelitiasi è l'ecografia. In presenza dei sintomi, il gastroenterologo può anche prescrivere anche altri esami, soprattutto per accertare se i calcoli sono presenti nei dotti biliari. Tra gli altri esami utilizzati per la diagnosi:

  • ecografia addominale
  • risonanza magnetica
  • colangiopancreatografia retrograda endoscopica

Complicanze

Nei casi di calcoli biliare, le complicanze sono abbastanza rare, ma di notevole gravità. Vanno dalla peritonite alla pancreatite acuta, dalla colangite acuta alla formazione di fistole bilio-digestive che, causando il passaggio di calcoli nell'intestino, portano all'insorgenza di un'occlusione intestinale.

Trattamenti e terapie

Nel momento in cui la calcolosi biliare provoca dolore o si teme sfoci in complicanze, dato che le terapie farmacologiche danno il più delle volte risultati insoddisfacenti, esistono due possibilità. 1 - se i calcoli sono presenti solo nei dotti biliari, possono essere asportati durante l'esame di colangiopancreatografia retrograda endoscopica. 2 - in tutti gli altri casi si deve procedere a un intervento chirurgico di colecistectomia.

La colecistectomia

La colecistectomia è un intervento considerato "di routine", nel 90% dei casi effettuato in laparoscopia. Durante la colecistectomia si rimuove il sacco della cistifellea e si congiunge direttamente il fegato all'intestino tenue. Dopo l'operazione, la bile prodotta dal fegato torna a circolare nell'organismo senza provare alcun problema.



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