La salute in pillole

L'esofago di Barrett

L'esofago di Barrett è una patologia che si verifica quando le cellule della mucosa esofagea vengono danneggiate. Questo disturbo, studiato nell'ambito della gastroenterologia, è una conseguenza del reflusso gastroesofageo: le cellule della mucosa si danneggiano a causa dell'acidità generata dal reflusso. A differenza dell'esofagite, la sindrome di Barrett arriva a modificare la struttura dell'esofago e i soggetti che soffrono di questo disturbo devono monitorare costantemente la formazione di eventuali cellule precancerose per ridurre il più possibile l'insorgenza del tumore dell'esofago. Le persone infatti soggette a questa sindrome sono purtroppo maggiormente esposte al rischio di contrarre il tumore esofageo. Di seguito troverete un breve riassunto sulle cause, i sintomi, la diagnosi e i trattamenti previsti dal gastroenterologo relativi a questa condizione patologica.

Cos'è la sindrome di Barrett e definizione

L'esofago di Barrett prende il nome dal chirurgo australiano che descrisse la malattia per la prima volta nel 1950. Si tratta di un disturbo gastroenterologico che si manifesta quando il tessuto dell'esofago è sostituito con una nuova mucosa prodotta dall'esofago stesso. La sostituzione della mucosa si rende necessaria per via dei frequenti attacchi acidi dovuti al reflusso.

Le cause

La causa è dovuta al reflusso gastroesofageo: pertanto eliminare o tentare di ridurre le cause che generano il reflusso potrebbe costituire un buon punto di partenza. Un'alimentazione che escluda l'uso di caffeina e teina e l'uso di abiti non troppo stretti, possono contribuire nella prevenzione del reflusso.

I sintomi dell'esofago di Barrett

Tra i sintomi della sindrome di Barrett sono da annoverare il dolore all'altezza del torace, la tosse abbastanza secca, il bruciore avvertito in maniera regolare e costante, la difficoltà nella deglutizione del cibo.

Diagnosi e Analisi

Ai fini di una diagnosi e analisi corretta della patologia, il gastroenterologo eseguirà un'endoscopia e una biopsia esofagea per accertare la presenza della sindrome.

Complicanze

Le complicanze dell'esofago di Barrett possono essere piuttosto gravi. Il tessuto dell'esofago, infatti, a causa di questa condizione, è maggiormente esposto a displasie, ovvero alla formazione di cellule tumorali.

Trattamenti e terapie

Per quanto riguarda i trattamenti e le terapie, la somministrazione di farmaci antisecretivi in grado di limitare l'acidità gastrica per un periodo fino a 24 ore, può essere una prima forma di alleviamento della condizione. Nel caso in cui si accerta la presenza di displasie, in genere vengono programmati esami endoscopici ogni 12-36 mesi.

Prevenzione

Come abbiamo già segnalato, la prevenzione per questa sindrome dipende molto dall'eliminazione o limitazione delle cause che generano il reflusso gastroesofageo. Mangiare piccoli pasti regolarmente durante il giorno, evitare di bere troppo caffè e tè e in generale cibi grassi, sono accortezze che diminuiscono il rischio dell'esofago di Barrett.



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