La salute in pillole

Il Morbo di Crohn (o malattia)

Il morbo di Crohn è un'infiammazione cronica dell'apparato digerente che colpisce prevalentemente l'intestino tenue e crasso, ma può trovarsi anche in qualsiasi organo dell'area gastrointestinale. Si manifesta prevalentemente in soggetti tra i 14 e i 28 anni, ma può svilupparsi nel suo primo insorgere anche tra i 50 e i 70 anni. La sintomatologia principale va dalla diarrea cronica ai dolori addominali, mentre la diagnosi si basa sulla colonscopia con relativa biopsia, la tac e la risonanza magnetica. Dalla malattia di Crohn non si guarisce, ma con trattamenti farmacologici adeguati il paziente riesce a condurre una vita quasi normale.

Cos'è

Il morbo di Crohn inizia con infiammazioni e ascessi del tratto gastrointestinale che si tramutano in ulcere: queste lesioni si alternano spesso a tratti di intestino sano e pur riscontrandosi prevalentemente nell'ileo e nel colon, a sezioni discontinue possono distribuirsi lungo tutto l'apparato digerente. La gastroenterologia classifica la malattia di Crohn in tre modelli: infiammatoria, il primo stadio, che nel corso degli anni può diventare ostruttiva o stenosante oppure penetrante o fistolizzante. Le ulcere infiammatorie, infatti, anche se adeguatamente trattate, possono portare a restringimenti intestinali o a penetrare l'intestino, fino a lambire gli organi circostanti.

Cause

Le cause del morbo di Crohn non sono certe. L'ipotesi più accreditata ritiene che l'origine sia dovuta a una disfunzione del sistema immunitario che porta l'intestino a una reazione eccessiva contro agenti ambientali, dietetici o infettivi: il fumo di sigaretta, i contraccettivi orali, il luogo dove si vive e lavora o le alterazioni della flora batterica intestinale. Benché sia riscontrabile una predisposizione genetica, la malattia di Crohn non è ereditaria.

Sintomi

In una discreta percentuale dei casi il morbo di Crohn è asintomatico, e viene scoperto casualmente, così come la stessa sintomatologia, comune ad altre patologie, può non portare a un'immediata certezza da parte del gastroenterologo. I sintomi più frequenti sono: diarrea cronica con talvolta presenza di sangue, dolori e crampi addominali, leggera febbre prevalentemente serale, perdita dell'appetito, calo ponderale. Si possono riscontrare sintomi che non coinvolgono l'apparato intestinale, come dolori articolari o eritema nodoso.

Diagnosi ed esami

Per giungere a una diagnosi certa della malattia di Crohn sono disponibili diverse metodiche. La colonscopia con successiva biopsia intestinale, per valutare se vi siano infiltrazioni di globuli bianchi nell'alterazione del tessuto, oppure la tac e la risonanza magnetica, meno invasive, in grado di mostrare l'esistenza di ostruzioni, ascessi o fistole. Oltre a questi, possono essere utilizzati esami come l'ecografia delle anse intestinali e l'entero-tc con mezzo di contrasto.

Complicanze

Essendo una malattia cronica da cui non si guarisce, il morbo di Crohn, con l'andare degli anni, può portare a diverse complicanze, soprattutto se non adeguatamente trattato. Le principali riguardano l'apparato digerente: blocco e perforazione intestinale ascessi addominali e anali fistole che creano canali di connessione tra l'intestino e altri organi cancro del colon tumore dell'intestino crasso Esistono inoltre complicazioni esterne al tratto gastrointestinale: calcoli biliari e renali, infezioni delle vie urinarie o infiammazioni della spina dorsale.

Trattamenti e terapie

Data l'assenza di una cura che debelli definitivamente la malattia di Crohn, è essenziale che il soggetto si sottoponga a un trattamento farmacologico protratto nel tempo, così da condurre una vita pressoché normale ed evitare pericolose complicanze. La salazopirina è l'antinfiammatorio per eccellenza: in genere le indicazioni mediche a riguardo indicano una somministrazione a intervalli regolari. Fanno parte della cura farmacologica anche cicli trimestrali di corticosteroidi, come per esempio il prednisone, per alleviare il dolore addominale e aumentare sia l'appetito che il senso di benessere. Se queste terapie non danno buon esito, in genere si ricorre a farmaci immunosoppressori come l'azatioprina o la ciclosporina-A, che migliorano notevolmente lo stato del paziente e a volte guariscono le fistole, ma hanno di contro un lungo periodo prima di produrre i vantaggi attesi ed effetti collaterali abbastanza gravi. Va infine sottolineato che il soggetto affetto dal morbo di Crohn dovrà necessariamente, prima o poi, sottoporsi a un intervento chirurgico per asportare alcuni tratti dell'intestino, colpiti da ostruzioni o ascessi e fistole che non riescono a guarire.



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