La salute in pillole

I polipi intestinali

Il polipo intestinale è un'escrescenza costituita da una massa di tessuto che nasce dalla mucosa dell'intestino fino a sporgersi nella sua stessa cavità. Si manifesta soprattutto in soggetti con un'età superiore ai quarant'anni e il più delle volte si trova situato nel colon e nel retto. La maggior parte dei polipi intestinali non presenta sintomi, tranne un lieve sanguinamento che di solito non è riscontrabile a occhio nudo. I polipi intestinali vengono ritenuti pericolosi solo in caso di mutazione in "Forma maligna". In alcuni casi, infatti, il tumore del colon e il tumore del retto si possono sviluppare proprio su un polipo adenomatoso precedentemente benigno. Ad ogni modo, questa eventualità avviene nella minoranza dei casai. La diagnosi per eccellenza è rappresentata dalla colonscopia, mentre la terapia, nei casi di neoplasia, è data esclusivamente da un intervento chirurgico di rimozione.

Descrizione

La gastroenterologia classifica sei tipologie di polipi intestinali. Le due più importanti sono rappresentate dai polipi infiammatori, o iperplastici, e dai polipi adenomatosi o neoplastici: i primi sono benigni, dovuti alla moltiplicazione cellulare della mucosa su base infiammatoria, i secondi possono col tempo ingrandirsi e degenerare in forme cancerogene. Esistono anche polipi giovanili: questi si sviluppano nei bambini, crescono oltre la capacità del proprio apporto sanguigno e solitamente si autoamputano durante o subito dopo la pubertà. La forma del polipo può essere sessile, come una cupola senza gambo (85% dei casi), peduncolato, ovvero simile a un fungo appeso alla parete (13%) e solo il 2% è completamente piatto. Le dimensioni dei polipi intestinali sono variabili, vanno dai pochi millimetri fino a raggiungere i 4 centimetri: a livello statistico, la mutazione in carcinoma è pari all'1% per i polipi con un diametro inferiore a 1 centimetro, del 10% per quelli compresi tra 1 e 2 centimetri, del 30% per i polipi con diametro superiore ai 2 centimetri.

Cause

Le cause della presenza di polipi intestinali sono ancora tutte da chiarire. Si ipotizza che l'origine sia dovuta a un difetto genetico, probabilmente la mancanza di una proteina in grado di inibire la proliferazione delle cellule che si trasformeranno in polipi del colon e del retto. La derivazione genetica è supportata dal fatto che per tre patologie la causa è certamente ereditaria: la poliposi adenomatosa familiare, la sindrome da poliposi associata a MUTYH e la sindrome di Peutz-Jeghers.

Sintomi

I polipi intestinali sono praticamente asintomatici, un elemento molto pericoloso in quanto ne permette la degenerazione in forme maligne e cancerogene. Il sanguinamento del retto è uno dei pochi sintomi riscontrabili, ma il più delle volte in forma lieve e occulta, così come raramente può essere rilevata una diarrea mista a muco. Crampi e dolori addominali compaiono solo in presenza di polipi dalle dimensioni marcate.

Diagnosi

La migliore procedura diagnostica, solitamente prescritta dal gastroenterologo, è data dalla colonscopia, anche perché è possibile rimuovere i polipi durante l'esame stesso. La colonscopia deve arrivare fino al tratto cieco dell'intestino, in quanto i polipi del retto possono essere multipli e coesistere con un tumore. Meno invasive, ma anche meno efficaci, la radiografia del colon e la ricerca di sangue occulto nelle feci vengono comunque adottate come metodi diagnostici.

Terapia

Non esiste terapia farmacologica per i polipi intestinali del colon e del retto. Nei casi benigni, è conveniente rimuoverli durante l'esame di colonscopia, mentre per i polipi di piccole dimensioni è possibile procedere alla cauterizzazione o bruciatura mediante corrente elettrica. In tutti i casi di carcinoma, l'unica terapia è l'eliminazione mediante operazione chirurgica: nel caso di poliposi adenomatosa familiare verrà, asportato l'intero colon, con metodo tradizionale oppure in laparoscopia.

Prevenzione

Per chi sia a conoscenza di parenti affetti da polipi intestinali, anche se non degenerati in tumori del colon-retto, è consigliata la colonscopia a partire dai 45 anni. Come sempre, anche mangiare sano è d'aiuto per prevenire questo tipo di patologia, per questo in genere si consiglia e una dieta alimentare con pochi grassi, poca carne, me ricca di fibre, vegetali e frutta. Per tutte le persone tra i 50 e i 75 anni, nel caso in cui non si voglia procedere con una colonscopia, è sempre e comunque raccomandata la ricerca del sangue occulto nelle feci con cadenza biennale: l'esame è in grado di identificare il 25% circa dei casi di cancro del colon-retto.



...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................
Contatti   |    Archivio   |    Termini e condizioni   |     © Copyright 2024 lasaluteinpillole.it - supplemento alla rivista www.studiocataldi.it
...........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................