La salute in pillole

Rinoplastica

Rinoplastica

di Nicolina Leone - Il boom di popolarità di cui è stata protagonista la chirurgia negli ultimi due decenni ha condotto alla nascita di vere e proprie branche del settore, una delle quali è particolarmente apprezzata: parliamo, infatti, della popolare rinoplastica, in altre parole quel tipo d’intervento che permette di modificare in parte minima o molto visibile il naso.

Perché scegliere l'intervento

Nonostante il carattere apparentemente estetico di questo procedimento, la rinoplastica non è la semplice ricerca di una soddisfazione esteriore.

Molte persone sono, infatti, portate a scegliere tale soluzione in conformità a problemi di carattere respiratorio, a causa dei quali è necessario modificare la struttura stessa dell'apparato nasale. Intervento che nasce nel territorio Indiano, prevede solitamente un breve periodo di convalescenza e una possibilità molto ridotta di ricadute o eventuali ritocchi da eseguire in un secondo momento.

Il metodo di anestesia di cui si fa uso in questi casi è solitamente locale, non invasivo perché la maggior parte del lavoro è svolta tramite ausilio di tecnologia laser. Come accennato in precedenza, la rinoplastica è sì un intervento dalle forti connotazioni estetiche, ma che trova ampio spazio anche nella preservazione di un livello di salute ottimale: se l'obiettivo è il dover porre fine a disturbi e traumi respiratori, si parla quindi di rinosettoplastica.

Durata e soluzioni alternative

La durata di un intervento di rinoplastica è sicuramente variabile, con casi registrati che sfiorano i 10 minuti per sfociare in altri che raggiungono circa un'ora di operazione complessiva. Non è di certo un intervento che impegna gran parte della giornata, ed è più o meno prolungato anche a seconda dei metodi che vengono impiegati dai medici.

La rinoplastica (soprattutto quella di carattere puramente estetico) trova anche diversi sbocchi che evitano in parte o del tutto la soluzione chirurgica, affidandosi invece a piccole dosi di filler che vanno a riempire le zone in cui le depressioni nasali sono particolarmente accentuate.

L'entità del danno fisico cui porre rimedio decide invece se il paziente dovrà subire un'operazione aperta o chiusa, ovvero tramite piccole incisioni nelle zone limitrofe alla cartilagine nasale oppure una tecnica di modifica decisamente più invasiva e diretta.

Nel secondo caso non è raro che resti una almeno una piccolissima cicatrice che segna il punto di approccio scelto dal medico.

Post-intervento

Le prime ore successive a un intervento di rinoplastica vedono il paziente incapace di respirare, se non l’otorinolaringoiatra non abbia preferito un approccio che non prevede l'utilizzo di tamponi.

Per tamponi s’intendono, infatti, dei blocchi che favoriscono il processo di emostasi e che accompagneranno il paziente per i primi giorni successivi all’operazione, dovendosi in seguito sottoporre a una procedura di rimozione degli stessi.

La rinoplastica è forse la tecnica di rifinitura estetica maggiormente apprezzata proprio per la versatilità che la contraddistingue, potendo agire in zone differenti secondo le necessità e senza intaccare le aree circostanti.

Popolari interventi di rinoplastica e rinosettoplastica prevedono la parziale modifica di parti come il setto nasale, la punta larga del naso, narici, columella e tutta la zona dorsale che include il cosiddetto gibbo, a diretto contatto con la cartilagine.



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