Utero setto
L’utero setto è la malformazione uterina maggiormente diffusa e, fortunatamente, quella più benigna. Essa ha un’eziologia simile all’utero bicorne, poiché deriva da un difetto intervenuto al momento della fusione dei due corni di Muller. La differenza, però, consiste nella circostanza che, nell’utero setto, non si ha una duplicazione dei corni, ossia della parte superiore dell’utero, poiché l’anomalia riguarda esclusivamente la cavità uterina. Quest’ultima risulta divisa in due parti da una membrana fibrosa (detta “setto”), la quale parte dal fondo dell'utero e prosegue verso il collo dell'utero. Se il setto percorre l’intera cavità uterina è definito “totale” o “completo”, mentre si parla di “setto parziale” o “subsetto”, allorché la divisione della cavità uterina non è completa.
Per quando concerne i sintomi, spesso sono del tutto assenti, nonostante alcune donne lamentino dolore durante i rapporti sessuali. E’ assai dubbia l’incidenza del setto della fertilità, mentre pare accertato che anche un piccolo setto possa determinare aborti naturali (nonostante la percentuale sia piuttosto bassa). Se quest’ultimi si dovessero ripetere per più di due volte, è opportuno sottoporsi a un intervento chirurgico di correzione (detto “metroplastica”) in genere poco invasivo, perché eseguito tramite isteroscopia. In gravidanza, invece, è applicato un cerchiaggio al collo dell’utero, associato a farmaci che inibiscono le contrazioni uterine.
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