Fuoco di S. Antonio

Cos’è e come si presenta

di Nicolina Leone - Il Fuoco di S. Antonio non è altro che la conseguenza della varicella, in effetti, quando si pensa che tale virus sia stato sconfitto, non è esattamente così, bisogna sapere che il virus della varicella, per molti di noi, non è completamente distrutto, ma rimane latente nelle nostre cellule nervose.

Latente significa per l'appunto, che, anche se non si vede o crea manifestazioni, esso può comparire e ripresentarsi in un secondo momento, di conseguenza una successiva comparsa di tale virus prende proprio il nome di Fuoco di S. Antonio o scientificamente detto 'Herpes Zoster'.

Tale disturbo può colpire anche i giovani, ma nella maggior parte dei casi, esso compare soprattutto in quei soggetti che hanno dai 40 anni in su, da ciò si evince che più si va avanti con l'età e maggiore sarà la possibilità di esserne colpiti.

I soggetti più esposti sono quindi soprattutto i bambini con un'età inferiore ai 10 anni, ma anche adulti che hanno superato i 60 anni, senza dimenticare tutti quei soggetti che hanno un sistema immunitario ormai compromesso, a causa di gravi malattie degenerative:

  • Tumore
  • Stress
  • HIV

 A volte può capitare che tale patologia sia ereditata da quei neonati le cui madri sono state colpite dal virus della varicella durante le ultime settimane di gravidanza, ci sarà quindi la possibilità che essi si ammalino già dopo pochi giorni dalla loro nascita.

 Il Fuoco di S. Antonio, diventa visibile dopo circa una settimana dalla comparsa dei primi sintomi, i quali sono bruciore, prurito, in zone ben precise, dove in seguito comparirà un eritema con diverse pustole ricche di liquido al loro interno. Per molti versi, tali manifestazioni sono simili alla varicella, ma recentemente si è scoperto con certezza assoluta che in alcuni soggetti, tale disturbo si presenta in modo lieve e da vita a poche lesioni, ma se addirittura esse non sono presenti, tale fenomeno prenderà il nome di “Zoster sine Herpete”.

Il Fuoco di S. Antonio può colpire qualunque zona del nostro organismo e variano anche le lesioni chiaramente visibili ad occhio nudo, inoltre, le caratteristiche bolle possono tranquillamente unirsi e creare una zona ben più ampia, con un colore talmente scuro da somigliare ad un ematoma o ad una profonda bruciatura.

  Come si manifesta il Fuoco di S. Antonio

 

Per quanto riguarda quest’aspetto, possiamo tranquillamente dire che i sintomi più diffusi e facilmente riscontrabili, come abbiamo detto in precedenza, sono sicuramente:

  • Bruciore
  • Prurito
  • Febbre
  • Stanchezza
  • Mal di testa
  • Fastidioso formicolio che va a colpire una zona ben precisa del corpo.
  • Forte dolore che i soggetti colpiti riescono a percepire, anche se semplicemente sfiorati, si tratta di una sensazione decisamente fastidiosa che va ad influire anche sullo stato psicologico.

 

Il Fuoco di S. Antonio si manifesta in particolar modo in una zona del nostro corpo chiamata Dermatoma ma non mancano eruzioni anche su:

  • Viso
  • Contorno occhi
  • Fronte

Molto spesso, nelle persone che principalmente sono sane e che hanno un sistema immunitario non compromesso, le lesioni create da tale disturbo, riescono a guarire anche nel giro di pochissime settimane, mentre per altri pazienti, sicuramente più sfortunati, i sintomi potrebbero continuare anche per diversi mesi.

 Cure Farmacologiche

 E' sempre opportuno fare della buona prevenzione, che in questo caso coincide con il vaccino, vale a dire il vaccino contro la varicella, grazie al quale vi saranno in futuro bassissime probabilità di essere colpiti dal Fuoco di S. Antonio, ma non dimentichiamo che dal 2006 è stato approvato e messo in commercio anche il vaccino contro il virus VZV, il quale può essere somministrato a soggetti che hanno un'età superiore ai 60 anni e che sono stati già colpiti dalla varicella in passato. Si tratta di un mezzo di prevenzione certamente valido, soprattutto per gli anziani, che a causa della loro età avanzata sono dei soggetti a rischio.

Vi è naturalmente anche una terapia, che andrà a diminuire sia la durata sia la gravità degli episodi, essa consiste nell'assunzione di:

  • Farmaci antivirali, riescono a dimezzare il rischio di ammalarsi del classico dolore cronico che continua anche dopo mesi dalla scomparsa di pustole e lesioni
  • Corticosteroidi (Prednisone), le compresse sono assunte 5 volte al giorno ed è fondamentale non saltare nessuna dose o interrompere la terapia di testa propria.
  • Analgesici per combattere il dolore

Tali farmaci si possono acquistare anche senza ricetta, grazie alla presenza sul mercato del farmaco generico, ma la dose sarà valutata dal medico competente e dopo un'attenta visita, inoltre sarà prescritta in conformità a parametri soggettivi.

Rimedi naturali

Un aiuto si può ottenere con l’assunzione di integratori a base di vitamina C, selenio e bioflavonoidi.

A livello topico sono utili impacchi con solfato di Zinco e pomate a base di Propoli (erboristeria).

Quando la patologia colpisce la zona dei genitali, può essere di sollievo fare impacchi con camomilla o acqua e aceto bianco in parti uguali.



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