Come si manifesta la psoriasi

di Nicolina Leone - Prima di addentrarci nella descrizione della patologia, possiamo tranquillamente affermare che la psoriasi oltre ad essere una malattia dermatologica, purtroppo ha anche una forte incidenza a livello psicologico, creando, spesso, nel paziente, stati depressivi, ansia e insicurezza.

La psoriasi compare sulla pelle e predilige alcune zone particolari:

  • cuoio cappelluto
  • orecchie
  • gomiti e braccia
  • unghie (onicopatia psoriasica)
  • ginocchia

Altre aree della pelle colpite sono quelle che hanno già subito traumi, infezioni o lesioni di vario genere, nello specifico, i punti in cui si è stati vittime di scottature solari sono molto a rischio.

La comparsa può avvenire gradualmente o esplodere improvvisamente, in buona parte ciò dipende dallo stile di vita generale e dal grado di stress cui è sottoposto il soggetto.

La manifestazione iniziale è data dall’ispessimento della cute, che improvvisamente s’infiamma, si arrossa e inizia a squamare, provocando fastidio e prurito incontrollabile. Seguono eritema diffuso, pustole e in casi estremi sanguinamento.

                                       Le cause scatenanti della psoriasi

I fattori scatenanti sono di genere variabile e stranamente, essi non hanno quasi mai correlazione fra loro.  Alcuni di essi sono:

  • Lo stile di vita: abuso di sigarette, alcool e obesità
  • Patologie pregresse: dopo essere stati affetti da stati infiammatori dovuti a batteri e streptococchi B, il sistema immunitario continua la sua lotta, una eccessiva attività immunitaria può concorrere a sviluppare la psoriasi.
  • Comorbilità: i soggetti affetti da disfunzioni metaboliche, da gastrite, colite e soprattutto Morbo di Crohn son più esposti rispetto ai soggetti in cui tali patologie sono assenti.
  • Ereditarietà: non è ancora assolutamente certo e dimostrato scientificamente, ma, si riscontra a livello statistico una relazione genetica, da genitori affetti da psoriasi, nel 35% dei casi, i figli presentano la stessa malattia cutanea.

                                    I diversi tipi di psoriasi

Le forme della psoriasi variano e sono classificate in base al tipo di manifestazione che presentano.

  • La psoriasi eritrodermica è la forma più grave, anche se la meno frequente, causa febbre e dolore localizzato, colpisce in maggior misura soggetti di sesso maschile in età matura (45/55 anni).
  • La psoriasi a placche è la più diffusa, si manifesta in eguali proporzioni fra i due sessi ed è la forma più leggera, solo che è anche la più persistente, generalmente appare e scompare con regolare cadenza, anzi, più che scomparire è corretto dire che va a “riposo” per risvegliarsi, appunto, a cicli regolari. Predilige alcune zone del corpo e sempre le stesse, braccia, ginocchia e cuoio capelluto.
  • La psoriasi invertita è una derivazione di quella a placche, infatti, si presenta con forma ovale di piccole dimensioni e senza desquamazione, i soggetti maggiormente affetti sono quelli in grave sovrappeso e gli obesi. Ciò è dovuto allo sfregamento continuo di alcune aree del corpo, inguine, cosce, ascelle e la zona sotto il seno.
  • La psoriasi pustolosa come dice la stessa definizione si evolve con fastidiosissime pustole, provocando forte prurito e sanguinamento se non si evita lo sfregamento, anche in questo caso l’incidenza in percentuale è minima (2/3% dei casi), essa però, ha due forme, localizzata ed estesa.
  • La psoriasi guttata è la più temuta, infatti, predilige i bambini e gli adolescenti, in funzione del fatto che sono i soggetti più a rischio di tonsilliti e faringite che pare siano il fattore scatenante di detta forma.

                                          Diagnosi e cure

Diagnosticare la psoriasi ancora non è semplicissimo a causa delle diverse forme e delle aree che colpisce, spesso può essere scambiata per un semplice eritema e curata come tale.

Piuttosto che rivolgersi al medico di famiglia, quando si ha il sospetto che possa essere qualcosa di diverso e i sintomi coincidono con quanto descritto, è opportuno consultare un dermatologo, il quale riconosce subito la patologia e può impostare prontamente la terapia adatta e personalizzata al caso.

Ogni forma di psoriasi richiede una terapia diversa, poiché ancora la ricerca non ha trovato un farmaco efficace e definitivo per eliminare la manifestazione, si deve procedere soggettivamente. A secondo del caso e della gravità le terapie previste sono:

  • Il trattamento topico generale che prevede l’uso di olii che servono a rendere morbida la cute per eliminare le squame, in seguito è previsto l’uso di unguenti, pomate e mousse a base di corticosteroidi, acido salicilico e vitamina D3.
  • La fototerapia è utilizzata nei casi molto gravi, consiste nell’esposizione delle zone lese, a raggi UVB fluorescenti, essi hanno il potere di bloccare il gene che produce l’infiammazione, ma solo bloccare per un periodo variabile da soggetto a soggetto, in alcuni casi si osserva la scomparsa totale della patologia, ma come abbiamo detto, è utilizzata nelle forme severe perché si tratta della stessa terapia usata in casi di tumori.
  • Il trattamento orale è associato a quello topico è consiste nell’assunzione di farmaci a base di ciclosporina-A, acitetrina, e isotretinoina.

Attualmente la ricerca è centrata sullo studio di farmaci biologici per evitare gli effetti collaterali di quelli chimici. Le terapie dolci, intese come omeopatiche, producono effetti benefici, certamente non risolutivi, ma aiutano.

Anche un mix adeguato di Fiori di Bach, nella cura della psoriasi, adattato al singolo e che richiede diverse somministrazioni giornaliere, costanti e rigorose è di aiuto a molte persone che per motivi d’intolleranza o vere e proprie allergie, non possono assumere farmaci chimici.

Il fiore chiamato Holly che in definitiva è il comune agrifoglio, ha profonde proprietà curative, somministrato nelle giuste dosi e con regolare cadenza, riesce a creare un velo protettivo che preserva il derma dalle aggressioni esterne di qualsiasi tipo.

L’unico accorgimento è di avere pazienza per il tempo necessario affinché il principio attivo entri in circolo e di seguire ciclicamente la terapia.



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