La salute in pillole

Sindrome di Sjogren

La sindrome di Sjogren, che cos’è e come si presenta

di Nicolina Leone - La causa della sindrome di Sjogren è sconosciuta. Tuttavia, la malattia è il risultato di un’anomalia del sistema immunitario, il quale non riconoscendo alcune cellule le attacca fino a distruggerle. Diverse le ipotesi considerati. Secondo i ricercatori, è probabile che questa sindrome derivi da una predisposizione genetica e abbia come fattori scatenanti, un’infezione virale, cambiamenti ormonali e stress.

È una patologia classificata fra le malattie autoimmuni oltre che fra quelle artritiche. Essa colpisce le ghiandole che normalmente producono fluidi lubrificanti e sono:

  • Le ghiandole salivari
  • Le ghiandole lacrimale

Ciò produce secchezza degli occhi che produce conseguenze fastidiose, sensazione di bruciore o prurito, spesso al mattino le palpebre sono incollate fra di loro e gli occhi sono più sensibili alla luce. La secchezza della bocca invece provoca masticazione e deglutizione difficile, carie e come risultato finale la parodontite con conseguente perdita dei denti. La sindrome inoltre causa danni permanente a nervi e organi:

  • Occhi
  • Reni
  • Tiroide
  • Fegato
  • Polmoni.

Le forme principali della malattia sono due:

  • Primaria, la sindrome si presenta in quanto tale colpendo prevalentemente le donne e  nel 90% dei casi e compare prima dei cinquant’anni.
  • Secondaria, la sindrome si presenta in associazione con altri disturbi autoimmuni, solitamente associata all’artrite reumatoide e/o alla Fibromialgia.

Sintomi secondari

Detti secondari, perché solitamente sono presenti in massa, il fatto di tale concomitanza di patologie, che, singolarmente potrebbero essere facilmente sostenibili e curabili, pone il paziente in condizione di sofferenza fisica e psichica difficilmente sostenibile, essi sono:

  • Tosse secca persistente
  • Gengive sensibili e sanguinanti
  • Dolore muscolare
  • Pelle secca   
  • Secchezza vaginale
  • Dolore e rigidità delle articolazioni
  • Alterazione delle funzioni metaboliche

Come già detto, non ci sono terapie per la sindrome di Sjogren, la malattia è misteriosa, quindi curare tutti i sintomi, contemporaneamente è praticamente impossibile.

Solitamente il Reumatologo assistito da vari specialisti di medicina interna propone terapie complesse, non per l’uso di farmaci in se, quanto per la quantità, e, come ben sappiamo la somministrazione di molte medicine, sovraccarica reni e stomaco, motivo per il quale, l’intervento del Gastroenterologo e del Nefrologo è basilare.

Diagnosi

Diagnosticare la sindrome di Sjogren non è semplice.

Gli esami cui sottoporsi sono molteplici: il seguente specchietto ne riassume le dinamiche più valide.

  • BUT, ovvero l'esame del film lacrimale tramite una lampada a fessura dopo un processo di colorazione con fluoresceina.
  • Test di Schirmer, che si esegue tramite la famosa piccola striscia di carta che in un individuo non affetto dalla condizione tende a bagnarsi nel tempo di 5 minuti. Il grado di superficie che entra a contatto con l'acqua può quindi determinare se vi è predisposizione alla malattia, solitamente il valore preso in considerazione è inferiore ai 20 mm.
  • Test di Allison, esperimento alquanto interessante che si serve di una zolletta di zucchero e tiene conto di segnare l'esatto tempo trascorso tra l'inserimento della zolletta nel palato del soggetto e il suo successivo scioglimento.

Se la condizione dovesse presentare alcuni sintomi che facciano presagire un suo stadio avanzato, è bene affidarsi a scialografia ed esami radiologici tipici per rilevare senza margine alcuno di errore la fonte dell'infiammazione.

 

Terapie

  • Pilocarpina e cevimeline per stimolare la produzione di saliva, e, talvolta, anche la produzione di lacrime.

Questi farmaci però provocano effetti collaterali (sudorazione, dolori addominali, aumento della produzione di urina)

  • Anti-infiammatori steroidei (FANS) per alleviare il dolore e l'infiammazione, ibuprofene, naproxene e acido acetilsalicilico.

Effetti collaterali: bruciore di stomaco, che può peggiorare in ulcere e sanguinamento gastrointestinale, quindi è necessario assumere un gastro protettivo.

  • Immunomodulatori, ancora allo stato sperimentale per testarne l’effettiva efficacia.
  • Antifungini per le afte che si formano in bocca.

In teoria queste sono le terapie principali, ogni specialista nel suo ramo, poi, assegnerà una cura appropriata a secondo del disturbo.

 

Consigli pratici per alleviare i sintomi

Per i dolori articolari: esercizio fisico, esso stimola il rilascio di endorfine (antidolorifici naturali) e riduce l'infiammazione, migliorando la circolazione. L'applicazione di calore o ghiaccio, a secondo della situazione, contribuisce ridurre il dolore. Momenti di relax e sonno ristoratore sono essenziali per rigenerare l’organismo.

Per secchezza della bocca: bere più volte al giorno in piccole quantità per inumidire la bocca.

Per una stimolazione naturale della salivazione, aggiungere un po’ 'di succo di limone all’ acqua e consumare caramelle senza zucchero . Saliva artificiale, reperibile in farmacia in forma spray o gel.

Se necessario, escludere gli alimenti che irritano la gola, frutta a guscio, cioccolato, aceto, formaggio stagionato, cibi acidi come i pomodori e frutta fresca non ben maturi, evitare l'eccesso di sale.

Umidità in casa, è consigliabile mantenerla fra 30% e 50% (misurata con igrometro) e utilizzare un umidificatore durante la notte, se necessario.

Per la pelle secca, evitare bagni in acqua troppo calda,  usare creme e olii secchi da applicare giornalmente su tutto il corpo per idratare dall’esterno, lasciando la pelle leggermente umida prima dell’applicazione.

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