Tumore alla vescica
di Nicolina Leone - Le forme tumorali che possono colpire l’individuo “maschio” sono molteplici, si nota a livello statistico una maggiore frequenza del tumore alla vescica. Fortunatamente la ricerca scientifica ha fatto molti progressi in questo campo e il tasso di mortalità è diminuito molto rispetto ad un paio di decenni fa.
E’ curioso notare che la razza più colpita è quella caucasica (razza bianca) con un’incidenza considerevole nell’ area Europea dove la Spagna detiene il primo posto e l’Italia il secondo, inoltre pare ci sia correlatività fra le popolazioni che, vivono in aree altamente industrializzate e conducono una vita frenetica.
Ciò non ha fondamento scientifico ma è un dato che risulta nelle stime statistiche.
I fattori di rischio certificati sono:
- Età ( solitamente dopo i 40 anni )
- Razza ( bianca )
- Sesso ( entrambi ma i maschi sono maggiormente soggetti)
- Familiarità ( è ancora allo studio la possibilità dell’ereditarietà )
- Tabagismo ( i fumatori cronici rischiano di più rispetto a chi fuma poco o al non fumatore )
- Esposizione cronica ad amine aromatiche e a nitrosa mina ( pitture, coloranti organici, tinture per capelli, esalazioni della gomma e della plastica )
- Disturbi cronici alla vescica ( calcoli, prostatite, cistite)
- Tipo di dieta ( abuso di grassi animali)
- Chemioterapia con ciclofosfamide
- Radioterapia
- Infezioni da Schistosoma haematobium
- Infezioni da papilloma virus.
I tumori alla vescica sono classificate in due categorie:
- Tumori uroteliali e non uroteliali ( per la prima categoria)
- Adenocarcinomi, tumori epidermoidi, melanomi, linfomi e sarcomi ( seconda categoria )
Il tumore alla vescica, uroteliale o carcinoma transazionale, si forma nella parte interna della vescica, sullo strato superficiale del rivestimento, e ha forma papillare che presenta piccole lesioni, se diagnosticata in tempo è facilmente asportabile, anche se può ripresentarsi a distanza di tempo, non curato prontamente, il tumore si insidia in profondità colpendo i tessuti interni fino a toccare i muscoli, in questo caso l’unica alternativa per salvare il paziente è l’asportazione totale dell’organo, poiché se la metastasi avanza i danni a carico di tutta la regione pelvica e dell’apparato renale sarebbe mortale.
Il tumore, alla vescica, non uroteliale, tipo il carcinoma, ha origine nelle cellule squamose che sono state colpite da virus o batteri e sono deboli.
I tumori della seconda categoria hanno la peculiarità di espandersi velocemente sia a livello locale attraverso i linfonodi che per via ematica espandendosi velocemente agli organi vitali ( cuore, polmoni, fegato ) e al sistema scheletrico.
I principali sintomi legati al tumore alla vescica sono generalmente: cistite, presenza di sangue nelle urine ( ematuria), incontinenza urinaria.
L’urologo per diagnosticare la natura della patologia in questo caso richiederà indagini specifiche:
Ecografia, urografia, tac, rmn, cistoscopia, oltre agli esami del sangue completi.
L’approccio terapeutico iniziale per i tumori uroteliali ( prima categoria) è la termo chemioterapia vescicale, associata a chemio terapia per via parenterale ( endovena)
Per i tumori della seconda categoria la cura è combinata fra somministrazione chemio ( gemcitabina, vinorelbina, antraciclina etc ) e/o radio e cistectomia radicale.