La salute in pillole

Cause delle infezioni urinarie in eta' infantile

CAUSE E FATTORI PREDISPONENTI DELLE INFEZIONI ALLE VIE URINARIE NELL'ETA' INFANTILE

Le infezioni delle vie urinarie sono una delle patologie che, con maggiore frequenza, colpiscono i neonati e i bambini. Ad essere interessato da questo fenomeno è soprattutto il sesso femminile, tanto che circa il 4% delle bambine, a fronte dell’1,5 dei maschietti, svilupperà, nel corso dell’infanzia, un’infezione sintomatica delle vie urinarie. Le ragioni di questo divario sono essenzialmente anatomiche: in particolare, la brevità dell’uretra (il canale che collega  la vescica all’esterno) determina una minore distanza dall’ano, il quale rappresenta, a sua volta, una delle principali fonti di contaminazione batterica. Basti pensare che, nella maggior parte delle situazioni, l’infezione urinaria è scatenata dalla migrazione verso la vescica di uno o più ceppi di batteri provenienti dall’intestino: si stima che in tre casi su quattro si tratta dell’Escherichia coli e che, specie nei maschietti, non di rado responsabile è il Proteus, sempre avente origine intestinale.

A livello statistico, il periodo più a rischio è quello che va dalla nascita ai primi tre mesi di vita. Ciò è dovuto a una serie di motivazioni. Innanzitutto vi è la non ancora raggiunta maturità e conformazione definitiva degli organi genitali, specie nei maschietti e nei soggetti nati ante termine. Vi sono, poi, ragioni connesse, da un lato, all’iniziale fragilità del sistema immunitario, e, dall’altro lato, al contatto con il pannolino, che, oltre ad essere molto spesso sporco per l’elevata frequenza con cui nei primi mesi si attiva la funzione intestinale e urinaria, mantiene le parti intime in condizioni costanti di umidità e temperatura ideali per il proliferare di germi. A tal proposito, si ricorda l’importanza, già vista trattando l’eritema da pannolino, di sostituire ogni due o tre ore il pannolino (almeno nei primi mesi di vita) e di lasciare all’aria le parti intime del piccolo per almeno qualche minuto tra un cambio e l’altro, ovviamente dopo aver preriscaldato la stanza, se la stagione lo richiede. Nei primi tre mesi di età, il rapporto di incidenza della patologia in esame è, peraltro, ribaltato: soffrono di infezioni delle vie urinarie più i bambini che le bambine. Dopo un periodo di "parità dei sessi" sotto questo profilo, da un anno in poi, la frequenza con cui le femminucce ne vengono colpite rispetto ai maschietti sale sempre di più, tanto che, dopo il quarto anno di età, il rapporto è di un solo bambino malato ogni dieci bambine. Sempre a livello statistico, è interessante notare che aumenta di gran lunga il rischio di contrarre un’infezione delle vie urinarie la presenza di evidenti malformazioni renali; quest’ultime, infatti, sono state riscontrate intorno al 30% dei neonati affetti dal disturbo in esame. Altri fattori predisponenti sono il ristagno urinario, nonché problematiche di viario tipo nel quotidiano deflusso dell’urina, nello svuotamento della vescica, nel mantenimento dei fisiologici livelli di acidità urinaria e nell’integrità degli sfinteri ureterovescicali ed uretrale. Aumentano le probabilità di contrarre un’infezione delle vie urinarie, altresì, alcune delle più note malformazioni delle vie urinarie (ad esempio le ostruzioni e la c.d. vescica neurologica), la nascita prematura del neonato (anche per la prolungata degenza del piccolo in ospedale, esposto al rischio di contatto con i germi spesso presenti in non pochi ospedali), il diabete, i cateteri vescicali, la malattia di Hirschprung, un deficit di Ig A e perfino certi tipi di traumi, sia da parto che successivi, a livello genitale.

Le affezioni cutanee neonatali

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L'apparato gastrointestinale del neonato

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Funzione urinaria e infezioni delle vie urinarie nell'età infantile

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