La salute in pillole

Come curare il raffreddore

COME CURARE IL RAFFREDDORE

Secondo una parte non trascurabile della medicina, a meno che non insorgano complicazioni o sovrainfezioni batteriche (sinusite, bronchite etc…) e salvo i casi di situazioni particolari (asma, setto nasale molto deviato, stato di salute particolarmente precario o simili) non solo è deleterio curarsi con gli antibiotici, ma non vale la pena neppure assumere farmaci per combattere il raffreddore. Tale conclusione è basata sia sulla circostanza sia i sintomi del raffreddore sono blandi e di durata contenuta, sia sull’attuale indisponibilità di preparati in grado di agire sulla causa.

Chi è affetto da raffreddore, dunque, almeno di regola, potrebbe limitarsi a condurre in quei giorni una vita il più possibile riposata, evitando di esporsi a sbalzi di temperatura o, quanto meno, usare tutte le accortezze del caso, come quella di coprirsi adeguatamente, eventualmente usando maglioni o scarpe che scaldino l’aria fredda prima di inalarla. Quando i sintomi del raffreddore si manifestano con particolare intensità o ricorrono delle circostanze per cui è bene limitarli, si può ricorrere a uno o più dei numerosi farmaci in vendita, solitamente senza bisogno di ricetta medica, sia in farmacia sia in molti supermercati, in base alla recente normativa di settore.

Le principali branche di medicinali utili all’uopo sono, da una parte, gli antistaminici e, dall’altra parte, i decongestionanti. La prima tipologia è quella che è solitamente impiegata per combattere e per prevenire le reazioni allergiche: gli antistaminici, infatti, agiscono sul sistema immunitario, inibendo la formazione in eccesso d’istamina, una sostanza che è prodotta in risposta al potenziale attacco di un agente che il fisico recepisce come patogeno. Alcune specie di antistaminici (in particolare la feniramina, la clemastina e la desclorfeniramina), tuttavia, sono spesso consigliate, oltre che per la rinite allergica, anche in presenza di raffreddore, dato che sono in grado di diminuire la produzione di muco in eccesso. La modalità prevalente di assunzione degli antistaminici è tramite capsule o pastiglie, anche se esistono anche spray locali.

I decongestionanti, dal canto loro, sono reperibili solitamente proprio sotto forma di nebulizzatori o spray da utilizzare su naso e/o gola, in modo da ridurre in breve tempo l’infiammazione. Essi, comunque, possono trovarsi anche in pasticche effervescenti, pastiglie o confetti, spesso in associazione a sostanze antidolorifiche e/o antifebbrili, come il paracetamolo. La categoria cui sono ascrivibili quasi tutti i decongestionanti è quella dei c.d. simpaticomimetici, i quali devono il loro nome all’idoneità ad agire sul sistema nervoso simpatico. Nello specifico, i simpaticomimetici (in special modo fenilefrina, efedrina, nafazolina, norefedrina, oximetazolina, pseudoefedrina e xilometazolina) riescono a generare delle contrazioni della mucosa nasale che diminuiscono sia l’afflusso di muco sia il gonfiore locale. Non sono da trascurare, infine, gli specifici preparati a base di erbe, facilmente reperibili in erboristeria, soprattutto pastiglie, spray e gocce a base di menta, mentolo, eucalipto, miele e simili, in grado di alleviare il bruciore alla gola e disinfettare la zona infiammata, nonché agevolare la normale respirazione.

AVVERTENZE E PRECAUZIONI

 Pur trattandosi di medicinali piuttosto blandi, la medicina raccomanda di seguire attentamente le indicazioni presenti sui vari farmaci consigliati per alleviare i sintomi del raffreddore, specie se il malato è un bambino o un anziano oppure quando si è in gravidanza, si soffre di disturbi alla prostata o al fegato o di glaucoma (patologia piuttosto seria dell’occhio). In merito agli antistaminici, poi, è bene controllare se essi appartengono a una delle numerose tipologie di quelli che possono avere effetto tranquillante e soporifero: in questo caso, sarebbero da evitare la guida e attività che richiedono la massima concentrazione, specialmente se pericolose. Per quanto concerne, infine, gli spray nasali, pur essendo presentati come innocui, possono avere effetti del tutto opposti a quelli sperati: in condizioni di ipersensibilità delle mucose nasali o in caso di abuso dei prodotti farmacologici in questione, si rischia di aumentare l’infiammazione e la propensione al gonfiore della zona interessata.

Vedi anche: Il raffreddore in generale

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