La salute in pillole

E' DAVVERO COLPA DELLA MANCANZA DI TEMPO SE LEGGIAMO POCO?

   
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10 apr. (Laura Tirloni)






Di Laura Tirloni -


In un articolo sulla New York Review of Books, il romanziere Tim Parks si è espresso riguardo alle differenze nelle condizioni in cui leggiamo al giorno d’oggi, rispetto ad alcune decine di anni fa.

Secondo Parks, l'idea diffusa che sia la mancanza di tempo ad ostacolare la lettura sembrerebbe più un alibi che una reale spiegazione, oltre al fatto che per affrontare il problema i soliti metodi di gestione del tempo e le liste di consigli che pullulano sul web risulterebbero per lo più inefficaci.

Può capitare, infatti, che ci si sieda a leggere e che, nonostante ciò, la mente continui a lavorare, i pensieri non si fermino un istante oppure che ci si senta talmente stanchi da non avere alcuna voglia di mettersi alla lettura di un libro, tanto più se impegnativo.

Secondo il punto di vista di Parks, la mente moderna tenderebbe eccessivamente alla comunicazione. Inoltre, per immergersi nella lettura occorrerebbe un tipo speciale di tempo che non si ottiene diventando più efficienti, anzi, è proprio questo uno degli aspetti che tende ad alimentare il problema stesso. Il tempo, infatti, sempre più spesso ci appare come qualcosa da massimizzare, da far fruttare in modo strumentale, nell'ottica del raggiungimento di un obiettivo specifico.


La possibilità di immergersi in modo profondo nella lettura, al contrario, richiede proprio la possibilità di rischiare l’inefficienza, l'assenza di obiettivi e l'improduttività.

Configurare la lettura come un “impegno” da inserire in agenda e trattarla alla stregua di una delle tante cose da sbrigare, può servire forse per ritagliarsi del tempo per una lettura specifica, ma certo non significa 'perdersi in un libro' e leggere nel senso più appagante del termine.


L'idea che ogni istante, secondo e minuto, della propria esistenza vada riempito per realizzare cose, altrimenti è un po' come sprecarlo, e insieme ad esso la vita stessa, è l'atteggiamento mentale peggiore per chi desidera apprezzare la lettura.


Ma allora dove risiede la soluzione allo spinoso problema?


Programmare dei rituali spazio-temporali per la lettura, può essere un modo per uscire dall'inarrestabile flusso del tempo, per staccare davvero la spina ed entrare nel “tempo dell'anima”.


Per quanto riguarda le distrazioni, queste possono essere arginate leggendo solo libri cartacei, oppure servendosi di un dispositivo dedicato, a preferenza.


La prova che le nostre strategie funzionano risiede nella sensazione, impareggiabile, di leggere, e poi trovare il tempo per tutto il resto.







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