La salute in pillole

FIBROMIALGIA E RIMEDI NATURALI

   
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29 set. (Giulia Nelli)

Cos'è la fibromialgia 

La fibromialgia è una condizione molto più diffusa di quanto non si creda, nonostante le sue cause restino sostanzialmente sconosciute.

Diagnosticare questo tipo di disturbo risulta  particolarmente complesso, perché si tratta di una sindrome multifattoriale che si manifesta con una varietà di sintomi di non facile interpretazione.

 In termini generali, la fibromialgia si traduce in un dolore muscoloscheletrico diffuso, andando a interessare anche le strutture connettivali fibrose ovvero i tendini e i legamenti.

Tale condizione dolorosa si accompagna a una sensazione di affaticamento generale e di astenia.

A questi sintomi si associa una varietà di ulteriori manifestazioni che, però, non sono specifiche del disturbo in questione, ma ricorrono in svariate altre patologie: tra queste si contano l’artrite – in particolare quella di tipo reumatoide –, la sclerosi multipla, le disfunzioni della tiroide, il disturbo depressivo o ancora la sindrome da fatica cronica.

Nel caso specifico non vi è la possibilità di stabilire una correlazione certa con evidenze cliniche quali la deformità delle articolazioni, gli indici di infiammazione o altre anomalie chiaramente rilevabili. Si tende perciò a considerare la fibromialgia una forma di reumatismo extra-articolare di origine perlopiù incerta.

Fibromialgia: sintomi e disturbi 

In generale, i pazienti effetti da fibromialgia lamentano rigidità muscolare – fenomeno che nella maggior parte dei casi risulta più evidente al risveglio – e disturbi legati al sonno, come l’insonnia vera e propria o, più in generale, la difficoltà a riposare in modo soddisfacente.

Le contratture muscolari e l’ipertono portano la persona a convivere con una sensazione di stanchezza perenne: ne deriva una forma di insofferenza e di irritabilità che, non di rado, può compromettere in maniera significativa le energie e le prestazioni dell’individuo, causando difficoltà anche serie a livello lavorativo e personale.

Tra le varie manifestazioni associate alla fibromialgia si contano anche ipersensibilità al caldo e al freddo, alterazioni dell’equilibrio, tremori, disturbi digestivi, sindrome del colon irritabile, difficoltà di concentrazione e intorpidimento, fino anche agli stati d’ansia e agli attacchi di panico.

Non di rado, la mancata corrispondenza tra la percezione del dolore del paziente e le evidenze cliniche, può portare a uno stato di disagio che, a sua volta, può contribuire ad aggravare la situazione.

Quali le possibili cure?

Per identificare la fibromialgia si ricorre generalmente alla diagnosi differenziale che consente di escludere patologie caratterizzate da disturbi simili.

L’analisi dei sintomi può essere supportata anche dalla palpitazione dei cosiddetti tender points, punti particolari del corpo che, qualora sottoposti a pressione, provocano una sensazione dolorosa: questi ultimi si collocano a livello del cranio, del collo, delle spalle, della colonna vertebrale e della cassa toracica, ma anche dei  gomiti, del ginocchio, dell’anca e dei glutei.

La localizzazione del dolore, tuttavia, può essere mutevole.

Non esiste una terapia farmacologica standardizzata per lenire i disturbi causati dalla fibromialgia: antidepressivi, antinfiammatori e farmaci che agiscono sui meccanismi di trasmissione nervosa, infatti, non hanno dimostrato un’efficacia generalizzata. In molti casi si preferisce puntare sulle cure alternative, sull’alimentazione e sulle sane abitudini quotidiane, andando a incidere sulla qualità della vita nel suo complesso.

La dieta migliore 

Il primo accorgimento per contrastare la fibromialgia è cercare di migliorare la qualità del sonno per evitare di aggravare la sintomatologia ad essa associata.

A livello di dieta, può essere consigliabile limitare il consumo di particolari alimenti, come le proteine animali – alternandole alle proteine di origine vegetale –, gli zuccheri raffinati e le solanacee (melanzane, pomodori, peperoni e patate).

Può risultare utile, inoltre, ridurre l’impiego di cerali raffinati, dando la priorità ai prodotti a base di cereali integrali.

Naturalmente, prima di modificare le proprie abitudini alimentari è bene rivolgersi a uno specialista per avere una consulenza personalizzata, evitando sempre il ricorso al fai da te.

Anche limitare il consumo di caffeina, nicotina e caffè può essere una scelta saggia per evitare di sovraccaricare l’organismo e cercare di limitare lo stress ossidativo.

Come considerazione più generale, è bene sottolineare come un’attività fisica bilanciata possa risultare molto efficace per favorire la salute nel suo complesso e per ridurre i fenomeni legati allo stress.

Le persone affette da fibromialgia dovrebbero privilegiare attività dolci come la camminata e il nuoto, senza sottoporsi a sforzi eccessivi e dosando accuratamente le energie: molto importante per ottenere un beneficio duraturo è avere costanza e adottare un approccio graduale.

I rimedi con l'agopuntura

Sebbene non vi sia certezza clinica circa l’efficacia del trattamento, alcuni pazienti affetti da fibromialgia riportano una diminuzione dei sintomi dopo essersi sottoposti all’agopuntura.

Questa antica pratica orientale si articola in diverse tecniche. Più in generale, si basa sull’idea che le funzioni corporee siano regolate da un’energia nota come qi.

La stimolazione di particolari punti del corpo consentirebbe di risolvere gli squilibri che colpiscono i canali noti come meridiani, lungo i quali scorre l’energia: ripristinando il corretto flusso del qi, sarebbe possibile rimuovere le stagnazioni e le malattie da esse causate.

In linea con questa visione, la fibromialgia si spiegherebbe con un’interruzione del flusso dell’energia vitale: ricorrendo a trattamenti mirati, basati sulla stimolazione di agopunti specifici, l’agopuntura sarebbe in grado di risolvere questo squilibrio ripristinando l’efficienza dei distretti corporei interessati.

Autore: Laura Guerra






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