La salute in pillole

GENITORI CHE EDUCANO I PROPRI FIGLI A CASA. EDUCAZIONE PARENTALE - UN FENOMENO IN ASCESA

   
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18 gen. (Laura Tirloni)








Di Laura Tirloni


Secondo recenti studi, negli ultimi sei anni il numero dei giovani educati a casa è aumentato del 65 per cento. In alcuni casi, infatti, la famiglia può decidere di assegnare l'educazione dei propri figli, anziché alla scuola, a precettori privati che seguono i ragazzi a domicilio, altre volte sono i genitori stessi ad assumersi il compito educativo.


Le ragioni che spingono verso l’homeschooling possono essere le più disparate: talvolta sono legate a motivi pratici (eccessiva distanza dalla scuola), ad un'insoddisfazione verso il modello scolastico, vissuto come troppo rigido ed omologante, a questioni di carattere psicologico, riconducibili al desiderio di rispettare i tempi, le abilità e i bisogni specifici del bambino, a precedenti conflitti insorti con la scuola, a esperienze di bullismo (o al timore di quest'ultimo) e infine a motivazioni di carattere religioso.



Scegliere di educare i propri figli nel nostro Paese è pratica consentita dalla Legge, che non rende obbligatoria la frequentazione scolastica, bensì l'istruzione, la quale può essere impartita anche a domicilio. Secondo recenti statistiche riferite dal sito controscuola.it, in Italia sono circa un migliaio i ragazzi che seguono un'educazione parentale, mentre i numeri sono ben più sostanziosi negli Stati Uniti, dove sono circa 2 milioni. Il trend è comunque in progressivo aumento.



Ma quali sono i passi da seguire per chi intende praticare l'educazione parentale?



Dopo aver preso la decisione di intraprendere l'homeschooling, la famiglia è tenuta a farne richiesta al dirigente scolastico della zona di residenza, che ne valuta l’idoneità e invia la comunicazione al Sindaco. Allo stesso modo, sarà compito del dirigente scolastico vigilare sull'andamento del percorso educativo 'domestico'.



Alla fine di ogni anno scolastico, poi, gli allievi dovranno sostenere un esame d'idoneità che ne certifichi la preparazione, mentre nel caso delle prove di terza media e di maturità superiore, gli alunni dovranno accedervi da esterni, secondo precise regole.



Dott.ssa Laura Tirloni

PSICOLOGA - PSICOTERAPEUTA a Milano

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