IL DOLORE CRONICO BENIGNO - UN'ESPERIENZA ALTAMENTE SOGGETTIVA
18 ago. (Laura Tirloni)
Di Laura Tirloni - Superando le vecchie
teorie che cercavano di tracciare una linea di demarcazione netta tra
mente e corpo, oggi è ormai assodato che tali strutture vivono a
stretto contatto e si influenzano reciprocamente. In tal senso, una
sofferenza a livello psichico si ripercuote inevitabilmente sul
corpo, così come una malattia fisica ha sempre un impatto a livello
psicologico. Una persona che si ammala, reagirà sempre emotivamente
ai sintomi e alle limitazioni imposte dalla malattia o dalla terapia
sulla propria vita, sulle proprie relazioni, sull'ambito lavorativo e
progettuale. Così come una persona sofferente a livello psicologico
sarà più incline a provare sintomi fisici di varia natura, come il
dolore. Le patologie che causano dolore cronico sono particolarmente invalidanti in quanto il dolore, una volta che si presenta, tende a pervadere ogni aspetto della vita del paziente: l’autonomia può essere limitata, sia negli spostamenti che nella cura di sé, le abitudini sociali e lavorative fortemente alterate ed è alquanto comune la tendenza ad isolarsi dagli altri. E’ importante anche considerare la modalità d’insorgenza della patologia dolorosa cronica: se dovuta a malattia o se, ad esempio, causata da un incidente. In quest'ultimo caso, l'impatto può essere diverso a seconda che la causa dell'incidente sia attribuibile al soggetto o a terzi. Il dolore cronico è spesso correlato alla presenza di disturbi dell’umore, ma anche a disturbi d’ansia e a disturbi dell’adattamento. Talvolta questi rappresentano delle dirette conseguenze del dolore, ma ci sono anche casi in cui è proprio la presenza di una psicopatologia (spesso ansia e depressione) a causare il dolore fisico. A seguito della nascita dei centri di Medicina del Dolore, è stato riconosciuto il pieno diritto della persona ad un’esistenza senza sofferenze fisiche evitabili. L'attuale sfida è pertanto quella di ampliare le opportunità di ascolto e di supporto psicologico del paziente con dolore cronico. La finalità è sempre quella di fornire al soggetto uno spazio personale o di gruppo, in cui poter elaborare la propria sofferenza psicologica, aiutandolo a individuare quelle reazioni disadattive che amplificano il dolore stesso e lo alimentano nel tempo, oltre a lavorare sull’accettazione, che non sarà mai completa, di una malattia il cui impatto psicologico è ancora sottovalutato.
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