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RACHITISMO E CARENZA DI VITAMINA D PER BAMBINI E LATTANTI
22 ott. (www.aipem.it)
Il rachitismo è un esempio di
estrema deficienza di vitamina D e ha una massima incidenza fra i 3 e i 18 mesi
di età. La carenza di vitamina D induce un inadeguato assorbimento intestinale
di calcio e fosfati, con conseguente diminuzione dei tassi ematici di calcio.
Tutto questo porta a uno stimolo della secrezione dell'ormone paratiroideo
(PTH), che riporta i livelli plasmatici di calcio alla normalità a spese
dell'osso. Questa sequenza di eventi ha come conseguenza l'osteomalacia
nell'adulto, mentre nei bambini risulta nella mancata mineralizzazione delle
ossa e delle matrici cartilaginee di nuova formazione, inducendo il rachitismo,
caratterizzato da ossa “tenere” deformate in modo caratteristico dal peso che
sopportano.
La carenza di vitamina D nel bambino e
nel lattante si sviluppa per la scarsa esposizione solare o per l'esigua
quantità di vitamina D contenuta nel latte materno durante la fase
dell'allattamento. La probabilità di sviluppare tale carenza è ancora più alta
nei neonati prematuri, infatti il feto acquisisce più dell'85% dei suoi depositi
di calcio durante il 3° trimestre di gravidanza.
Per ovviare alla carenza di vitamina D,
nel caso in cui questo sia stato verificato da un pediatra, è consigliabile
utilizzare un integratore vitaminico che permetta la solubilizzazione della
vitamina in acqua o latte senza alterarne il sapore e l'odore (avendo i lattanti
un gusto e un olfatto particolarmente sviluppato e possono quindi rifiutare il
cibo) e utilizzando un prodotto completo che contenga anche vitamina C (il cui
fabbisogno giornaliero nei neonati è di 35 mg, ed è importante per la sintesi
del collagene ed in quanto fattore di protezione contro il danno
ossidativo).
Per prevenire il rachitismo
e la deficienza di vitamina D nei lattanti, nei bambini e negli adolescenti
viene raccomandata l'assunzione di 400 UI di vitamina D.
Per soddisfare questa richiesta vengono
forniti questi suggerimenti da parte del prof. Giorgio Bartolozzi, Membro della
Commissione Nazionale Vaccini (G. Bartolozzi. PREVENZIONE DEL RACHITISMO: ANCORA
SULLA VITAMINA D. Medico e Bambino pagine elettroniche 2008;
11(10) ):
- Lattanti allatatati al seno totalmente
o parzialmente debbono ricevere un supplemento di 400 UI/die di vitamina D,
iniziando dai primi giorni di vita. La supplementazione va continuata fino a
che il bambino non prende almeno un litro al giorno di latte in polvere,
rinforzato di vitamina D o latte intero. Il latte intero non deve essere usato
finché non sia stato compiuto il primo anno di vita. Nei bambini che fra i 12
e i 24 mesi siano sovrappeso o obesi o che abbiano una storia familiare di
obesità, dislipidemia o malattia cardiovascolare, è appropriato l'uso di latte
parzialmente scremato.
- Tutti i lattanti non allattati al
seno, come anche i bambini più vecchi che ingeriscano meno di 1 litro di latte
in polvere o di latte intero al giorno, debbono ricevere un supplemento di
vitamina D di 400 UI/die. Altre fonti di vitamina D, come cibi rinforzati,
possono essere incluse nell'alimentazione giornaliera di ogni
bambino.
- Gli adolescenti che non assumono 400
UI di vitamina D al giorno attraverso latte fortificato di vitamina D e cibi
fortificati di vitamina D, debbono ricevere un supplemento di vitamina D di
400 UI/die.
- Sulla base dei dati disponibili, le
concentrazioni sieriche di 25-OH-D nei lattanti e nei bambini debbono essere
uguali o superiori a 50 nmol/l (20 ng/ml).
- Bambini con aumentato rischio di
deficienza di vitamina D, come quelli con malassorbimento cronico e quelli che
prendono farmaci antiepilettici possono continuare ad avere un deficit di
vitamina D, nonostante un introito giornaliero di 400 UI/die. Sono necessarie
in questi pazienti dosi più elevate di vitamina D: questa situazione può
essere documentata dal dosaggio dei livelli sierici di 25-OH-D e di
paratormone e dalla valutazione dello stato di mineralizzazione ossea. Se
viene prescritto un supplemento di vitamina D, i livelli di 25-OH-D debbono
essere ricontrollati a 3 mesi d'intervallo, finchè non siano stati raggiunti
valori normali. Il paratormone e la densità ossea vanno controllati ogni 6
mesi, fino alla normalità.
- I pediatri e gli altri professionisti
che s'interessano della salute debbono sforzarsi perché siano disponibili i
supplementi per ovviare alla carenza di vitamina D per tutti i bambini della
loro comunità, specialmente per quelli che sono a maggior
rischio.
Comunicato stampa www.aipem.it
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