La salute in pillole

SE LA FAME È NERVOSA, LE DIETE SI RIVELANO DEL TUTTO INEFFICACI

   
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02 mag. (Laura Tirloni)








Di Laura Tirloni



Il bisogno, quasi irrefrenabile, di assumere cibo quando qualcosa non va, non c’entra con la sensazione di fame, ma ha più a che fare con la sfera delle emozioni.


Se nei momenti di crisi o di conflitto tendiamo a cercare una soluzione nel cibo, l'approccio migliore al problema non sarà quello di rivolgersi a un dietologo bensì quello di guardarsi in profondità per cercare di mettere a fuoco le problematiche interiori che ci spingono a mangiare anche in assenza di fame.


In questi casi, il cibo viene spesso sperimentato dal soggetto come una sorta di antidolorifico in grado di sedare il malessere emotivo, ma alla lunga questa pratica può provocare degli scompensi ancora maggiori di quelli che cerca di risolvere.


È evidente, infatti, che il cibo è un rimedio del tutto inappropriato per placare le emozioni spiacevoli che si possono presentare nel corso della vita. Cercare di combattere il dolore con il piacere che ci regala il cibo, tanto più se saporito e gustoso, può avere un effetto benefico, ma del tutto momentaneo e sicuramente non risolutivo, oltre a provocare sensi di colpa legati all'aumento di peso e ai rischi per la propria salute.



Non a caso si parla di “fame nervosa” o anche “fame emotiva” per indicare la tendenza ad assumere cibo, anche in quantità elevata, alla ricerca di conforto emotivo.



Non di rado il sovrappeso e l’obesità possono essere ricollegati a disturbi del comportamento alimentare influenzati dalla sfera emotiva e possono pertanto avere un'origine psicologica che andrebbe sempre indagata. Affrontare il problema alternando periodi di dieta forzata e privativa a fasi di abbuffate non è sicuramente la scelta terapeutica più adeguata.



Se ci si indirizza al sintomo (aumento di peso) senza affrontare le reali cause del problema (conflitti e disagio intra-psichici) la soluzione sarà sempre parziale.



Nelle situazioni in cui, pur seguendo uno stile di vita e alimentare sano, si mangia non per vera fame, ma sull’onda di stati emotivi spiacevoli, (ansia, tensioni, stress) il soggetto sarà portato ad assumere alimenti in modo inappropriato, talora sotto forma di abbuffate, con conseguente aumento del disagio emotivo, legato al sovrappeso.



Questo circolo vizioso (disagio emotivo - assunzione di cibo - aumento di peso - senso di colpa) va sicuramente interrotto intervenendo sulle reali cause (spesso psicologiche) alla base del bisogno di mangiare, per ritrovare un più sano ed equilibrato rapporto con il cibo.



Dott.ssa Laura Tirloni

Psicologa Clinica

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