La salute in pillole

Dieta e società







Dieta e società


I FATTORI “COLLETTIVI” CHE INFLUENZANO LA DIETA - Oltre ai fattori strettamente legati alle condizioni personali del singolo individuo che abbiamo appena visto, anche altri fattori peculiari possono giocare un ruolo fondamentale nelle abitudini a tavola. Tra questi fattori meritano di essere ricordate alcuni “tabù” alimentari in voga presso certe popolazioni (gli Indiani, ad esempio, non mangiano carne bovina) o presso i credenti di alcune religioni (è proibito il consumo di carne di maiale per Ebrei e Musulmani) o semplici filosofie di vita, come per i vegetariani, che escludono i cibi a base di carne o, nei casi più rigorosi, anche di pesce e di tutti i prodotti di origine animale, quali uova e altri. E’ stato provato, poi, che certe popolazioni, le quali si trovano in aree geografiche isolate e lontane dal mare, consumano quantità talmente basse di pesce e prodotti ittici, da contrarre con frequenza preoccupanti malattie derivanti da deficit di iodio. Per inciso, si ricorda che la carenza di quest’ultimo minerale può essere superata tramite degli specifici integratori alimentari oppure con l’uso quotidiano, come condimento delle pietanze, di sale “iodato”. Influiscono sulle scelte alimentari, inoltre, anche le abitudini seguite nel proprio nucleo familiare fin dalla tenera età, nonché i consigli ricevuti da amici e congiunti. In proposito, è bene precisare che, a volte, si tratta di vere e proprie “perle di saggezza popolare”, altre volte, però, sono luoghi comuni del tutto privi di fondamento scientifico: a titolo esemplificativo, gli spinaci, soprattutto se bolliti o, comunque, non consumati freschi e crudi, apportano una quantità assai limitata di ferro. Un fattore molto importante, infine, è rappresentato dai canoni estetici presi come modelli di riferimento in un dato contesto sociale e in un certo periodo storico. Sotto tale profilo, basti pensare che in Italia, durante le carestie, magari legate ai periodi bellici o post-bellici, quando il cibo era scarso, avere delle riserve di grasso era garanzia di maggiori possibilità di sopravvivenza. In vari Paesi Orientali, d’altro canto, ancora oggi, la donna con evidenti chili in eccesso è reputata di maggiore valore. Nell’attuale contesto socio-economico italiano, il regime dietetico (e, più in generale, lo stile di vita) che la maggioranza della popolazione tenta di seguire (anche se non tutti ci riescono con costanza ed efficacia!) è quello in grado di garantire una forma fisica atletica, in modo da ottenere un corpo piuttosto magro e privo di antiestetici depositi di grasso e di adipe. Tale considerazione è avvalorata dalla constatazione che, nel gergo comune, l’espressione “mettersi a dieta” significa seguire un regime alimentare ipocalorico, ossia finalizzato alla perdita di peso.























































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