La salute in pillole

Dosi minime nelle diete alimentatri







Dosi minime nelle diete alimentatri


LE DOSI MINIME DA RISPETTARE PER EVITARE CARENZE DI ELEMENTI NUTRITIVI ESSENZIALI - A chi ha già un “peso forma” e conduce una vita di media intensità, in dietologia, solitamente, si consiglia di assumere quotidianamente una quantità di grassi (preferibilmente di origine vegetale) che sia pari al venti-venticinque percento dell’apporto calorico complessivo, percentuale che sale intorno al trenta percento per bambini e adolescenti. Volendo dimagrire, la razione di grassi giornaliera può ridursi a circa sette grammi al giorno; tale dose minima, tuttavia, non deve essere ulteriormente diminuita, pena la compromissione di procedimenti di vitale importanza per l’intero organismo (per approfondimenti, si veda l’apposita trattazione sui lipidi e gli acidi grassi essenziali). La dose quotidiana di proteine, di al di sotto della quale non bisogna scendere, si attesta intorno ai cinquanta grammi. Riducendo siffatto limite, si metterebbero a rischio parecchie funzioni svolte dai vari tipi di proteine, tra cui la difesa da attacchi esterni, la formazione e la crescita cellulare e il trasporto di elementi essenziali come l’ossigeno. Il rispetto della dose appena indicata è indispensabile anche per la piena operatività degli enzimi, una peculiare species di proteine che fungono da “catalizzatori”, ossia da “acceleratori” di numerosi processi fisiologici: una loro carenza potrebbe determinare pericolosi “black out” nell’organismo. E’ bene ricordare, tra l’altro, che esiste una particolare tipologia di proteine, quella degli “aminoacidi essenziali”: si tratta di un numero limitato di monomeri (solo otto) che il corpo umano non è in grado di produrre autonomamente e che, quindi, è necessario acquisire tramite l’alimentazione. Per quanto concerne la quantità minima di carboidrati, gli elementi nutritivi in grado di fornire vere e proprie “iniezioni di energia” immediatamente disponibili per il compimento di qualunque attività (proprio per questo sono preziosi alleati, in particolar modo, degli sportivi), essa è pari a circa centocinquanta grammi per le donne, mentre almeno duecento grammi sono necessari per gli uomini. Tenendo conto di tali valori “di sicurezza” relativi ai nutrienti energetici, anche al fine di non privare il proprio corpo di elementi che, pur non apportando calorie, sono indispensabili per l’organismo, come vitamine e sali minerali, in dietologia si è calcolato che, complessivamente, non si dovrebbe scendere al di sotto delle millequattrocento Kcal al giorno. Sempre restando in tema di numeri, è interessante sapere che la prima settimana di dieta potrebbe apparire quella in cui si raggiungono risultati più in fretta e con minore sforzo. In realtà non è così, perché ben l’ottanta percento della massa persa è rappresentata da liquidi (sostanzialmente acqua), mentre solo il venti percento sono riserve di carboidrati. Le settimane successive, nonostante l’iter del dimagrimento sembri rallentarsi, sono quelle in cui si ottengono le performance sperate e, soprattutto, quelle tendenzialmente più durature, dato che, solo in tale momento, si attaccheranno i depositi di grasso. La percentuale di lipidi bruciata, infatti, sarà pari a circa il settantacinque percento, mentre la restante sarà composta di altri elementi. E’ bene precisare che, sia nella prima settimana che in quelle seguenti, la quantità di acqua e di altri liquidi non calorici (come tisane non zuccherate o tè, magari il tè verde) va aumentata: mai limitare l’idratazione del nostro corpo pensando che, così facendo, il peso registrato dalla bilancia sarà minore!
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