La salute in pillole

I sintomi della bulimia







I sintomi della bulimia


Per effettuare una diagnosi attendibile di bulimia è necessario rivolgersi quasi sempre a un medico-psichiatra specialista. Nella maggior parte dei casi, infatti, il malato compie notevoli sforzi per nascondere la sua patologia, effettuando le abbuffate e le condotte di eliminazione (che devono essere ripetute per almeno tre mesi e di frequenza pari a circa un paio a settimana) quasi sempre di nascosto. Oltre a lasciarsi andare al circolo vizioso appena descritto (indigestioni-senso di colpa e vergogna-vomito o altre condotte di compensazione, poi di nuovo tutto da capo), nella bulimica possono notarsi molto spesso delle crisi di alcalosi metabolica, determinate dalla perdita di succo gastrico, notoriamente molto acido, attraverso il vomito. Per indurre forzatamente quest’ultimo, a volte, i soggetti affetti da bulimia si provocano delle ferite o delle callosità sul dorso di una o di entrambe le mani. Il vomito, poi, non di rado corrode lo smalto dei denti, fino a far aumentare il rischio di carie dentarie, mentre lo sforzo connesso al momento dell’espulsione del cibo, con la conseguente risalita dei succhi gastrici verso la bocca, può provocare un sensibile gonfiore delle ghiandole salivari (le parotidi, a volte, sono talmente ingrossate da far pensare alla malattia esantematica comunemente denominata “orecchioni”). In certi casi, infine, l'abuso di lassativi causa acidosi metabolica e gravi disfunzioni nella normale attività di defecazione e assimilazione del cibo.
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